Toni torna sull'arrivo alla Fiorentina: "Che fatica trattare con Corvino! Prandelli decisivo"

Tullio M. Puglia/Getty Images
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Luca Toni, attaccante campione del mondo 2006 e indimenticato bomber della Fiorentina, è tornato sulla trattativa con il Palermo per il suo arrivo a Firenze. Queste le parole rilasciate al profilo Instagram del club viola.

Gabriele Maltinti/Getty Images

"La trattativa che mi ha portato in viola? Ricordo che arrivai a Firenze dopo due anni importantissimi al Palermo - le sue parole riportate da violanews.com -. Parlai con Corvino e Prandelli che mi convinsero a lasciare la Sicilia per la Fiorentina. Fu una trattativa lunghissima. Perinetti per cedermi chiedeva tantissimi soldi ma Corvino non voleva spendere. Alla fine per fortuna tutto si è risolto anche grazie all’insistenza di Prandelli." Sul rapporto con la città toscana: "Firenze è una città bellissima, una piazza che mi piaceva. Fin da subito si era creato un gran gruppo. Le cene di gruppo erano frequenti. Credo che sia stato quello il vero segreto per raggiungere tutti i risultati che raggiungemmo in quel periodo".

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In viola ora c'è quel Frank Ribery, amico e compagno ai tempi del Bayern Monaco: "A Monaco eravamo inseparabili, siamo sempre stati grandi amici anche fuori dal campo. Dopo il mancato rinnovo con il Bayern aveva voglia di mettersi in gioco ed ho pensato subito a Firenze. Giocare una volta a settimana, piazza calda, tifosi e città stupendi tutto perfetto per lui. Firenze ha la fortuna di avere un campione ed un leader nello spogliatoio, e dire che tutto era iniziato per gioco. Sono sicuro che anche i giovani della rosa miglioreranno molto con lui accanto".

Paolo Rattini/Getty Images

Sulla nuova Fiorentina di Commisso: "Indubbiamente era necessario un cambiamento. Comunque mantengo un ottimo rapporto con la famiglia Della Valle. Meritano rispetto per aver riportato la Fiorentina in Serie A. Poi ovviamente, come spesso accade, il tempo logora le cose. L’equilibrio si era rotto ed era necessario un cambio. Questa proprietà ha molto entusiasmo e una mentalità molto più europea. C’è grande voglia di investire sulle infrastrutture". Poi la chiosa sul suo ritorno a Firenze nel 2012: "La società aveva puntato su Berbatov, ma sappiamo tutti come è andata a finire. In quei giorni mi confrontai con Daniele Pradè e parlammo a lungo. Per me accasarmi alla Fiorentina per la seconda volta è stato come tornare a casa. L’inizio della mia seconda carriera che è proseguita con molti gol a Verona.


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