La top 5 dei calciatori della 25ª giornata di Serie A

Jonathan Moscrop/Getty Images
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Da -4 a +6 nell'arco di quaranta giorni. La vacuità del titolo d'inverno trova conferma nello stravolgimento vissuto dal campionato in poco più di un mese. I segnali di cedimento che il Milan denunciò nella prima partita del 2021 contro la Juventus, ma che l'Inter non ha saputo cogliere per una quindicina di giorni, si sono trasformati in qualcosa di vicino ad una crisi, "sventata" solo dall'ingenuità con cui Jens Stryger-Larsen ha dato una mano a Stefano Pioli. A Parma, la squadra di Antonio Conte sfrutta l'assist togliendo un po' di pathos alla proverbiale volata di primavera e così per i rossoneri il punto raccolto grazie al 16° rigore stagionale in campionato potrebbe anche essere una lunghezza guadagnata sulla nuova Juventus di "Federico+Federico".

1. Federico Bernardeschi (Juventus)

Federico Chiesa, Federico Bernardeschi
Jonathan Moscrop/Getty Images

Contro lo Spezia la Juventus è ripartita, almeno sul piano dei risultati, scoprendo 24 ore più tardi di aver recuperato i due punti persi dal Milan solo pochi giorni prima con il pareggio di Verona. Pirlo ha rivendicato la scelta di schierare Alex Sandro centrale, fallimentare contro l’Hellas e premiata contro i liguri (ma a quattro e non a tre…), Alvaro Morata è tornato protagonista ribadendo di essere il partner ideale per Cristiano Ronaldo, Federico Chiesa ha confermato di avere l’entusiasmo e la freschezza necessari per trascinare i senatori in un nuovo ciclo. E infine Federico Bernardeschi si è ricordato di essere un grande giocatore. Nei trenta minuti più recupero disputati l’ex Fiorentina ha mostrato quel potenziale tenuto nascosto nei primi, difficilissimi mesi della stagione, fornendo all’ex Real l’assist del vantaggio avviando anche l’azione del raddoppio siglato da Federico Chiesa. Non male per un giocatore che aveva infarcito la prima parte di stagione con prestazioni più o meno disastrose, tanto da subentrante quanto nelle poche occasioni in cui Pirlo gli aveva dato fiducia dall’inizio.

2. Juan Musso (Udinese)

Juan Musso
Marco Luzzani/Getty Images

Il Milan non sarà stato in versione deluxe, ma la squadra di Pioli ha creato numerose occasioni contro l’Udinese, anche se spesso in modo caotico e con azioni individuali. Il portiere argentino ha però deciso di mettersi ancora in mostra in quello che sarà probabilmente il suo prossimo teatro d’azione tra i pali dell’Inter. Il rigore non lo prende, ma due-tre parate ne confermano l’altissimo valore. Reattività, istinto e senso della posizione gli permettono di esaltarsi su Kessié e Castillejo. Conferma di essere allo stesso tempo essenziale e spettacolare.

3. Amadou Diawara (Roma)

Amadou Diawara
Gabriele Maltinti/Getty Images

La favola dell’anatroccolo un po’ sfortunata è forse definitivamente alle spalle. Al posto giusto nel momento sbagliato, ma senza saperlo, alla prima giornata contro il Verona, la sua presenza in campo è stata a lungo la causa dell’unica sconfitta, pur a tavolino, della stagione giallorossa. Poi la squadra ha mostrato altri limiti e soprattutto ci sono stati tanti infortuni, così ecco scoccare l’occasione anche per l’ex Napoli che a Firenze la sfrutta alla grande. Prima da titolare e prestazione da centrocampista maturo e in grado di fare tutto, impostare, difendere e rincorrere. E, ovviamente, inserirsi, perché quella corsa senza palla all’ultimo secondo quando il fiato era cortissimo proprio per lo scarso minutaggio vale oro.

4. Nahitan Nandez (Cagliari)

Bologna FC v Cagliari Calcio - Serie A
MB Media/Getty Images


Il simbolo di una squadra che sembra rinata dopo il cambio di allenatore. Le colpe non erano tutte di Di Francesco e le difficoltà verranno perché non ci saranno sempre di fronte Spezia e Bologna, ma Semplici ha portato linearità e chiarezza tattica. L’uruguaiano resta però un jolly imprescindibile, così eccolo al terzo ruolo diverso in stagione: DiFra lo aveva inventato esterno d’attacco con licenza di accentrarsi, ora eccolo ad agire dalla parte opposta e a tutta fascia nel 3-5-2 con la naturalezza di chi conosce quel ruolo da sempre. Stantuffa nelle due fasi, rincorre e crossa pure.

5. Darko Lazovic (Hellas Verona)

Darko Lazovic
Francesco Pecoraro/Getty Images


Contro la Juventus il suo ingresso in campo aveva fatto venire gli incubi a Demiral, fino a quel momento abbastanza tranquillo. A Benevento Juric lo promuove titolare ancora sulla fascia “sbagliata” certificandone il ritorno su livelli di rendimento molto elevati. Il migliore insieme a Faraoni, asfalta la fascia sinistra dei giallorossi confezionando il secondo assist vincente in quattro giorni, questa volta sfruttato da Faraoni dopo il gol di Barak contro i bianconeri. E poi tante altre iniziative e cross ai limiti della perfezione, non sfruttati dai compagni.

6. Allenatore: Leonardo Semplici (Cagliari)

Leonardo Semplici
Enrico Locci/Getty Images

Il suo arrivo sull’Isola era stato accompagnato dai dubbi sulla veste tattica che avrebbe scelto per una squadra che sembrava in disarmo. Il tecnico toscano ha optato per un 3-5-2 sempreverde in situazioni di emergenza nonché modulo che tante gioie gli ha dato alla Spal. Uomini giusti al posto giusto e soprattutto tanta serenità così ecco arrivare sei punti in tre giorni, uno in più di quanti la squadra ne aveva visti in quattro mesi e mezzo. Crotone e Bologna non saranno stati ostacoli insormontabili, ma adesso la squadra è più quadrata. E se Nandez reinventato esterno a tutta fascia rende così…


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