Totti, Mourinho e Pellegrini: Scamacca si sbilancia sul possibile ritorno alla Roma
Gianluca Scamacca ha nostalgia dell'Italia e, dopo un anno sfortunato al West Ham e segnato dal grave infortunio al menisco, non disprezzerebbe affatto un ritorno in Serie A, dove ad accoglierlo ci sarebbero diverse squadre alla ricerca di un centravanti di peso. L'attaccante classe ha le idee chiare e, tra le numerose pretendenti che lo corteggiano, la sua preferita rimane la Roma, società nella quale è cresciuto e per la quale ha sempre tifato. Della sua passione per i giallorossi e di tanti altri temi, Scamacca ne ha parlato nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:
Sull'infortunio: "Magari la gente non lo sa, ma io ho giocato tutto l’anno con il menisco rotto. Poi a un certo punto era impossibile continuare e sono finito sotto i ferri. Fino a marzo ho giocato 27 partite, segnato 8 gol. Poteva andare meglio, ma pure peggio… La Conference è stata una grande gioia per tutti: era il nostro pallino fin da inizio stagione. Non ho giocato la finale con la Fiorentina, è vero, ma certo che sento mia la Conference: in Coppa ho realizzato 3 reti in 7 partite".
Sui top players di Premier League: "Haaland? Parliamo di un top assoluto. Ma se devo essere sincero, il giocatore che più mi ha impressionato dal vivo è De Bruyne: vede giocate impossibili. 120 milioni per Rice? Sono pure pochi… È fortissimo, ricorda Gerrard. Rice è il più forte centrocampista con cui ho giocato".
Su Frattesi: "Davide non è permaloso, poi ha caratteristiche diverse. Sapevo che sarebbe andato all’Inter. Lui è una mezzala che si butta in area ed è fantastico negli inserimenti: la squadra di Inzaghi è ideale per lui".
Hai nostalgia di casa? "L’ho sempre avuta e sempre l’avrò. Però... Se dovessi tornare in Serie A, non sarebbe perché ho fallito in Inghilterra, che non è così. Semplicemente perché si tratterebbe di una opportunità irrinunciabile. No, non sarebbe nemmeno un passo indietro per la mia carriera: il nostro campionato resta uno dei migliori".
Torneresti alla Roma? "Ho sempre ragionato con il cuore e continuerò a farlo anche in futuro. E sapete quali sono i due colori del mio cuore. Ma adesso sono un giocatore del West Ham e, nonostante tutte le voci, anche qui mi trovo bene. Per me Roma è casa. E Totti, l’idolo da bambino. E quale giocatore al mondo non sognerebbe di essere allenato da Mourinho? Sono convinto che Mou mi stimolerebbe e con lui migliorerei ancora. Con Pellegrini ci siamo sentiti, è un amico: diciamo che ci abbiamo scherzato un po’".
Andresti in Arabia Saudita? "È ancora troppo presto per me…. L’Arabia sta diventando una potenza. Ma adesso se vuoi lasciare il segno e provare a scrivere un pezzetto di storia devi giocare in Europa".