Tra Valencia e Real Madrid è successo di tutto
Triplice fischio, gol di Jude Bellingham, simultaneamente. È l'assurdo finale di un Valencia-Real Madrid destinato a far discutere a lungo, come se per questa partita ci fosse bisogno sempre di una narrazione speciale. L'anno scorso i deplorevoli insulti razzisti a Vinicius Jr., quest'anno una rimonta annullata da una decisione assurda dell'arbitro Gil Manzano, colui che con un fischio inspiegabile ha negato la vittoria al Real Madrid di Carlo Ancelotti.
È stata una gara aperta dalle proteste dei tifosi di casa prima dell'ingresso al Mestalla. Il motivo: il documentario che il colosso Netflix sta girando su Vinicius Jr. e che nello stadio valenciano avrebbe avuto come oggetto il ritorno dopo quanto successo nella precedente stagione.
Gli striscioni che vedete in foto accompagnati dai cori all'interno del Mestalla "Donde están los de Netflix? Los de Netflix donde están?". Insomma una situazione calda, raffreddata soltanto per qualche minuto dal commovente pasillo che i giocatori di Valencia e Real hanno riservato agli eroi intervenuti durante l'incendio che ha recentemente sconvolto il capoluogo del País Valenciano causando diverse vittime. L'ingresso tra scroscianti applausi e i fiori portati insieme dai capitani Daniel Carvajal e José Gaya.
L'ultimo gesto positivo della partita. Poi un primo tempo fantastico, dal punto di vista dell'intensità e dell'approccio tattico, per chi sostiene i pipistrelli. Un ritmo sfrenato e la pressione a tutto campo della squadra di Baraja con un doppio fine: innervosire i campioni madridisti e portarli all'errore nella propria metà campo. E alla mezz'ora gli obiettivi vengono raggiunti entrambi. Gil Manzano perdona molti interventi al limite con una gestione della gara all'inglese e il Valencia passa al minuto 27.
Vinicius viene spostato da Foulquier che crossa in area trovando il tentativo di Fran Perez e la deviazione vincente di Hugo Duro. Quell'Hugo Duro nato a Getafe, con una stagione nel Real Madrid Castiglia, e che vanta già un conto rilevante contro i blancos. 3 gol alla squadra di Ancelotti da quando indossa la camiseta del Valencia, una sentenza scomoda per i tifosi madridisti. Una sentenza a cui fa seguita quella che 180 secondi dopo vede come protagonista capitan Carvajal. Retropassaggio folle del capitano del Real, praticamente un assist per Yaremchuk, a cui basta scartare il connazionale Lunin in uscita prima di appoggiare il raddoppio a porta vuota.
L'estasi del Mestalla e al contempo la sensazione che il Madrid prima o poi si sarebbe svegliato. La sveglia suona nell'ultimo minuto di recupero del primo tempo. E a spegnerla è il protagonista più atteso. Tap-in di Vinicius Jr., palla in mano e sguardo alla tribuna con il pugno destro alzato. Una risposta significativa, una foto iconica con l'esultanza attesa per un anno intero.
La sfida riaperta, esaltata dalle parate di Mamardashvili e Lunin su Bellingham e Diego Lopez, poi di nuovo il lampo del brasiliano. Di gol per riacciuffarla ne servivano due al Real ed è lui a segnarli entrambi trasformandosi in un numero nove puro, trovando la posizione giusta in area per aumentare il suo conto con il Valencia, diventato la sua vittima preferita con 8 reti in 11 sfide. Altra esultanza che diventa scomposta in itinere. Il pubblico lo fischia e Vinicius reagisce chiedendone di più.
La gara è finalmente in equilibrio, 2-2, e a ridosso del recupero arriva l'infortunio di Moukhtar Diakhaby. Il suo ginocchio si piega in maniera terribilmente innaturale in un contrasto sfortunatissimo con Aurelien Tchouameni. La barella e uno stop doloroso che durerà mesi. Basta guardare le reazioni dei calciatori attorno a lui per comprenderne l'entità, senza cercare ulteriori immagini.
Questo shock dura una decina di minuti in totale, il tempo del recupero in cui emerge il protagonismo di Gil Manzano. Il Valencia ha un paio di occasioni con Peter Gonzalez, e quella più grande è un'illusione causata dal fischio dell'arbitro. Hugo Duro cade in area anticipato da Nacho Fernandez e Gil Manzano assegna calcio di rigore. Il VAR lo corregge e si può proseguire fino alla giocata di cui si parlerà ancora a lungo.
Il Real Madrid è in avanti, batte un corner con Luka Modric mentre il Valencia cerca di difendere nel miglior modo possibile. La sfera viene momentaneamente allontanata, ma subito recuperata da Brahim Diaz che lotta per il controllo e si prepara al cross dal limite destro dell'area di rigore. L'ex Milan crossa e pesca l'inserimento perfetto di Jude Bellingham che di testa regala una vittoria epica al Real Madrid, o almeno questo sarebbe stato il finale nel caso in cui tutto fosse andato come previsto.
Invece, se osservate Gil Manzano, sapientemente isolato dalla regia di Dazn, il direttore di gara si porta il fischietto alla bocca e lo allontana subito quando vede che l'azione di Brahim Diaz sta diventando pericolosa. Poi, al momento del cross lo riavvicina alle labbra e completa i tre fischi mentre il colpo di Jude Bellingham gonfia la rete.
Una scelta incomprensibile a cui fa seguito l'espulsione di Bellingham per proteste e il caotico finale in cui il Real, in piena era Negreira, si dice defraudato di due punti netti. Punti su cui a fine anno, in caso di mancata vittoria della Liga, si potrebbe tornare a parlare con toni ancora più accesi.