Tris dell'Italia: Dimarco, Frattesi e Chiesa piegano l'Olanda (3-2 il risultato)
Dopo l'ennesima delusione patita in Semifinale di Uefa Nations League contro la Spagna, Roberto Mancini prova a riscoprire la sua Italia nella Finale terzo/quarto posto contro l'Olanda. Il modulo torna alle origini. Abbandonato il 3-5-2, il tecnico ex Inter e City schiera un classico 4-3-3. Davanti a Donnarumma ci sono Toloi, Acerbi, Buongiorno e Dimarco, da destra a sinistra; in regia Bryan Cristante, con Verratti e Frattesi ai suoi lati, Gnonto e Raspadori sulle corsie esterne con Retegui unico riferimento centrale.
Un solo cambio invece per l'Olanda di Ronald Koeman, che schiera 10/11 della formazione titolare con la Croazia. Davanti a Bijlow, la difesa a quattro formata da Dumfries e Aké come terzini e da Van Dijk e Geertruida come centrali. In mediana Wieffer, De Jong e Xavi Simons, che arretra la sua posizione per far posto a Lang, nel tridente d'attacco insieme a Malen e Gakpo.
Le formazioni ufficiali di Olanda-Italia
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Toloi, Buongiorno, Acerbi, Dimarco; Frattesi, Cristante, Verratti; Gnonto, Retegui, Raspatori. CT: Mancini
OLANDA (4-3-3): Bijlow; Dumfries, Geertruida, Van Dijk, Aké; Wieffer, De Jong, Simons; Malen, Gakpo, Lang. CT: Koeman
La chiave tattica della partita
Qualche errore e il risultato che si sblocca subito. Retegui si muove bene, l'Italia spinge e sul cross da destra di Frattesi l'attaccante del Tigre prova una rovesciata senza trovare la sfera; Raspadori raccoglie e con intelligenza serve di suola Dimarco, che con il suo mancino da fantasista la spara all'incrocio. Vantaggio azzurro.
L'Olanda mantiene il possesso, ma è distratta in fase difensiva. Buongiorno pesca Dimarco con una scelta di tempo perfetta: palla arretrata per Raspadori e carambola che finisce sui piedi di Frattesi, tenuto in posizione regolare da Geertruida. Il centrocampista del Sassuolo stoppa con Bijlow in uscita e lo fredda con il mancino, raddoppio in 20 minuti per gli azzurri.
Sotto di due marcature, l'Olanda prova a rispondere schiacciando Mancini e i suoi nella metà campo di competenza. Gli orange riescono a superare spesso la linea dei centrocampisti, ma nella terza domenica di giugno manca la lucidità nell'ultimo passaggio. Una grande occasione però la squadra di casa la produce: Gakpo, servito all'interno dell'area di rigore, attende troppo e svirgola il destro che termina largo. Il primo tempo si chiude meritatamente in favore dell'Italia, tra i fischi dei tifosi di casa al De Grolsch.
L'Olanda rientra in campo con tre giocatori e un piglio diverso. A inizio seconda frazione Wijnaldum, Bergwijn e Weghrost prendono il posto di Geertruida, Malen e Lang e dopo pochi minuti l'occasione capita ancora sui piedi di Gakpo, che brucia Toloi, stoppa in area, ma spara addosso a Donnarumma. Gli orange crescono d'intensità e ingabbiano gli azzurri, ma la sensazione è che il gol sia nell'aria.
Dopo l'ora di gioco arrivano anche i primi cambi di Roberto Mancini che sostituisce gli esterni Gnonto e Raspadori inserendo Chiesa e Zaniolo. Il gol atteso dai padroni di casa arriva a metà secondo tempo: Verratti allontana un cross sui piedi del subentrato Bergwijn che mette a sedere Dimarco e spara in rete il momentaneo 1-2.
Le squadre sono stanche, complice anche il caldo, e l'Olanda si fa sorprendere subito. Al terzo contropiede Federico Chiesa, imbucato da Cristante, non sbaglia. L'esterno juventino punta Van Dijk, lo salta con un doppio passo e schiaccia la palla sul secondo palo, portando la sfida sull'1-3, doppio vantaggio ristabilito. Una decina di minuti e i padroni di casa segnano comn Weghorst, ma l'attaccante olandese è in fuorigioco, annullato.
La sfida è infinita e i cambi olandesi fruttano ancora: Veerman conduce centralmente e imbuca per Wijnaldum che stoppa con classe e beffa Donnarumma a ridosso del novantesimo, 2-3. Nove minuti di recupero. Recupero nel quale Lorenzo Pellegrini si divora un gol clamoroso, ma l'Italia riesce a resistere e conquistare la medaglia di bronzo.
L'episodio della partita
Dimarco e Frattesi la indirizzano, Bergwijn la riapre, Federico Chiesa la chiude, Wijnaldum ci prova. È la mossa vincente di Roberto Mancini che lo inserisce poco prima della rete dell'Olanda. Dopo aver accorciato, gli orange si riversano in avanti e della stanchezza generale ne approfitta l'esterno numero 14. Freschissimo, sfrutta tutto lo spazio a disposizione sulla corsia di sinistra e dopo aver concluso male un paio di contropiedi, chiude la sfida siglando il tris che diventa definitivo.
Le pagelle
Buongiorno 7 - Ordinato e senza errori, la sua partita accanto ad Acerbi è perfetto. Si inventa la palla del 2-0 servendo Dimarco in profondità. Non male come esordio in Nazionale maggiore.
Dimarco 7.5 - Dominante sulla corsia mancina. Stravince il duello nerazzurro con il collega Dumfries. Segna con un incredibile tiro di sinistro dopo qualche minuto e propizia l'azione del raddoppio. Costante spina nel fianco dell'Olanda. (Dal 74° Spinazzola)
Frattesi 7 - Il suo primo gol in in 6 presenze con la Nazionale azzurra. È tra i più in forma dell'Italia e si riprende la gioia della rete dopo quella annullata per fuorigioco contro la Spagna.
Gnonto 5.5 - La prende poco, sia perché il gioco dell'Italia si sviluppa più a sinistra, sia perché il doppio vantaggio istantaneo cambia il tema della sfida. (Dal 63° Chiesa).
Retegui 6.5 - Lotta, ripiega spesso in copertura ed è un attaccante scomodo da marcare per Van Dijk, che Geertruida lascia quasi sempre all'uno contro uno con la punta del Tigre. Partita di sacrificio (Dall'85° Pellegrini).