Tutte le soluzioni tattiche possibili per l'Italia di Spalletti

  • Difesa a tre o difesa a quattro?
  • Tridente o coppia d'attacco?
  • Chi sono i jolly dell'Italia?
Italy v Turkiye - International Friendly
Italy v Turkiye - International Friendly / Image Photo Agency/GettyImages
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L'Italia è pronta, almeno per quanto concerne i nomi. Luciano Spalletti ha diramato la lista ufficiale dei 26 azzurri che presto partiranno per la Germania. Gli assenti sono gli infortunati Acerbi e Scalvini, sostituiti da Gatti, mentre gli esclusi per raggiungere il numero di cui sopra sono Provedel, Ricci e Orsolini.

Il gruppo che riscalderà l'estate italiana sarà formato da 3 portieri, 10 difensori, 7 centrocampisti e 6 attaccanti. Una rosa molto allargata per quanto riguarda gli interpreti difensivi, in funzione di quell'indecisione identitaria mista a desiderio di avere più opzioni degli altri. Giunti a venerdì 7 giugno 2024, l'Italia non ha ancora comunicato espressamente (attraverso il campo) quale sia il modulo preferito, quello da interiorizzare per compiere un buon tracciato agli Europei.

Se il 4-3-3 (con possibile variante al 4-2-3-1) o il 3-5-2 (con possibile variante al 3-4-2-1). Sistemi, entrambi che per certi versi convincono e per altri no.

L'Italia col 4-3-3

Che Donnarumma sarà il portiere titolare non ci sono dubbi. Assunto questo, la difesa di un 4-3-3 si affiderebbe a Di Lorenzo e Dimarco sulle due fasce titolari, con Bastoni sicuro del posto al centro, insieme a uno tra Gianluca Mancini e Alessandro Buongiorno, con il primo favorito. La mediana si comporrebbe di Jorginho, Barella e Pellegrini, con l'ultimo da trasformare in trequartista per un approccio più offensivo. Sulle corsie, considerata anche la mancata convocazione di Orsolini, Chiesa a destra e Zaccagni a sinistra sembrano, ad oggi, le opzioni più probabili per sostenere l'unica punta Gianluca Scamacca.

L'Italia col 3-5-2

La fortuna di avere un blocco Inter, ne parlava anche Spalletti, formato da calciatori che sono tutti potenziali titolare e che sono anche abituati a giocare insieme con questo sistema di gioco. In caso di cambio modulo, il CT potrebbe anche riflettere sul cambio di alcuni interpreti. Bastoni-Dimarco opererebbero da braccetto e quinto a sinistra, con uno tra Mancini e Buongiorno al centro e Darmian che potrebbe operare a destra insieme a Di Lorenzo, con ruoli intercambiabili. In mediana Jorginho resta l'amministratore con Barella inamovibile e Frattesi che potrebbe essere premiato in questo sistema di gioco. Davanti Scamacca (sulla carta) non si tocca, con uno tra Chiesa e a questo punto Giacomo Raspadori, a orbitare alle sue spalle.

I jolly di Spalletti

In tornei così brevi e di una casualità che non si può prevedere, c'è un determinato tipo di calciatore che viene spesso premiato. Si tratta del jolly, quell'interprete di più ruoli, quel cultore della duttilità che in certi casi diventa irrinunciabile. Luciano Spalletti, nella spedizione che sbarcherà presto in Germania, ha scelto di portarne alcuni.

Ci sarà Matteo Darmian, che nella sua carriera ha imparato a giocare da terzino in una difesa a tre o quattro, a destra e a sinistra, e che può operare anche come braccetto. Braccetto che è l'alternativa anche di Giovanni Di Lorenzo a destra e che all'occorrenza può svolgere Federico Dimarco sull'altra corsia, sulla quale anche Riccardo Calafiori (nato terzino) può operare più ruoli.

Matteo Darmian
Darmian / Claudio Villa/GettyImages

A centrocampo l'unico jolly sembra essere Bryan Cristante, mentre in avanti è la duttilità di Giacomo Raspadori ad emergere e far discutere. Per alcuni il talento del Napoli non avrebbe dimostrato sul campo di meritare una chiamata per Euro 2024. Tuttavia, è abbastanza raro trovare un calciatore offensivo che sia in grado di giocare indifferentemente a destra o sinistra, e sia al contempo in grado di reggere l'attacco al centro da seconda o prima punta, mantenendo lo stesso livello qualitativo.

Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori / Nicolò Campo/GettyImages

In una Nazionale, che in linea teorica dovrebbe rappresentare il meglio del paese, si potrebbe pensare che dei jolly non ci sia bisogno (in fondo sono decine i nomi da scandagliare per ogni ruolo). Nonostante questo sia un pensiero legittimo, è altresì vero che poter contare su uomini in grado di cambiare la propria posizione in campo senza dover ricorrere a un cambio, è un fattore che, in partite che possono protrarsi più a lungo del previsto, può risultare decisivo.