Tutti gli inni e le canzoni ufficiali nella storia dei Mondiali
La ricerca di un filo conduttore, di una costante, che leghi le varie edizioni di un evento per sua natura itinerante, che ha attraversato i continenti nel corso dei decenni, permette di fissare pochi punti fermi, aspetti che consegnano un senso realmente "popolare" ai Mondiali di calcio, sia nel corso del loro svolgimento che (forse ancor di più) nel ricordo di una determinata edizione.
Poco più della musica permette, del resto, di tratteggiare i legami tra il pallone e la cultura di un dato Paese: accade in ogni stadio, coi cori che arrivano dagli spalti, e accade in occasione dei Mondiali grazie agli inni ufficiali e alle canzoni su cui la FIFA punta per fare da sottofondo, ogni quattro anni, all'evento.
Un equilibrio necessario fra tradizione e modernità, tra musica popolare e richiami internazionali: fin dal 1962 è possibile individuare canzoni che, in modo più o meno radicato e con più o meno successo, si sono legate alla Coppa del Mondo. Vediamo dunque, dal 1962 al 2022, tutte le canzoni e gli inni ufficiali della storia dei Mondiali di calcio (sottolineando che, dal '98 in poi, alle canzoni ufficiali si sono aggiunti inni altrettanto riconosciuti ufficialmente, con testi nella lingua del Paese ospitante).
1. Cile 1962 - El Rock del Mundial (Los Ramblers)
La prima edizione dei Mondiali ad avere una canzone ufficialmente connessa alla competizione è stata Cile '62, edizione che vide affermarsi il Brasile di Garrincha, Vavà, Amarildo e di un giovane Pelé. Una canzone, il rock and roll scritto da Jorge Rojas ed eseguito dal gruppo Los Ramblers, che riscontrò un buon successo di vendite fin da subito in Sudamerica, sfruttando del resto l'impatto dei Mondiali e la moda musicale del momento.
2. Inghilterra 1966 - World Cup Willie (Lonnie Donegan)
Prima degli anni del tormentone It's coming home, croce e delizia del legame inglese col pallone, l'Inghilterra del calcio ci ha regalato World Cup Willie, canzone ufficiale dei Mondiali vinti proprio dai britannici nel '66 (quelli del celeberrimo gol fantasma). Una canzone dedicata a Willie, mascotte di quell'edizione: un leoncino vestito con la Union Jack. L'autore era Lonnie Donegan, chitarrista particolarmente popolare e influente per celebri colleghi dei decenni successivi.
3. Messico 1970 - Futbol Mexico '70 (Roberto do Nascimiento)
Le canzoni ufficiali dei Mondiali, soffermandosi in particolare sugli anni '60 e '70', erano caratterizzate da un indole piuttosto "didascalica" e quasi studiata come sigla TV ideale, più che come brani dal loro peso specifico. Un esempio calzante in questo senso è rappresentato da Futol Mexico '70, con un titolo che chiaramente lascia poco spazio all'immaginazione. E il testo fa altrettanto: "Mexico 70 ospiterà i più grandi campioni dello sport, Futbol Mexico 70". Uno spot, insomma, seppure sotto forma di canzone.
4. Germania Ovest 1974 - Fussball ist unser Leben (Werner Drexler, Jack White)
Un coro scanzonato, in perfetto clima Oktoberfest, che di fatto voleva rappresentare un gioioso inno al calcio (Il calcio è la nostra vita, recita il titolo). La canzone portò decisamente fortuna alla Germania Ovest che, da Paese ospitante, riuscì a vincere il secondo Mondiale della propria storia, battendo la temibile Olanda in finale.
5. Argentina 1978 - Marcha del Mundial '78 (Morricone e Orchestra Filarmonica di Buenos Aires)
L'edizione '78 dei Mondiali, ospitata dall'Argentina, può vantare una firma d'eccezione: quella di Morricone, scelto da Videla come compositore della canzone ufficiale del torneo. Un pezzo (lo strumentale El Mundial) che non è riuscito a entrare fino in fondo nel cuore degli argentini, il mood è quello della colonna sonora ma i toni sono certo lontani da quelli epici e indimenticabili regalati da Morricone al cinema nei decenni.
6. Spagna 1982 - Mundial '82 (Placido Domingo)
Un'edizione rimasta nel cuore e nella memoria degli italiani, un Mondiale che a livello sonoro potè contare su un altro nome di spicco del panorama musicale: dopo Morricone fu infatti il turno del tenore Placido Domingo. Si torna qui a percorrere la strada già vista, meramente quella della celebrazione dell'evento, come accaduto nelle edizioni passate: "El Mundial (viva), que todos los paìses vienen a jugar. El Mundial (viva), los grandes del balon se tienen que enfrentar".
7. Messico 1986 - El mundo unito por un balon (Juan Carlos Abara)
Se nel 1970 la canzone ufficiale dell'edizione messicana poteva definirsi didascalica ecco che, 16 anni dopo, la situazione di fatto non variò: un'allegra marcetta pronta a sottolineare l'eccitazione per l'imminente Mondiale che avrebbe "unito il mondo da un pallone". Occorre comunque sottolineare come, rispetto alle derive degli ultimi decenni, le canzoni dei Mondiali messicani avessero una decisa connotazione culturale, legandosi chiaramente al Paese ospitante.
8. Italia 1990 - Un'estate italiana (Gianna Nanni ed Edoardo Bennato)
Eccoci a quella che, non solo Italia, viene spesso considerata come la canzone più riuscita tra le varie colonne sonore dei Mondiali. Un pezzo diverso da quelli citati fin qui, quello composto da Moroder/Nannini/Bennato, capace insomma di superare il cliché celebrativo dei decenni precedenti e di stamparsi prepotentemente nella memoria dei tifosi, da quelli appassionati ai più occasionali. E capace, soprattutto, di durare nel tempo: lo si è visto del resto in occasione del successo azzurro a Euro 2020.
9. USA 1994 - Gloryland (Daryl Hall, Sounds of Blackness)
Si torna sui toni più propri e tipici dell"inno" dei Mondiali: un pezzo che parte con un evocativo coro gospel - ripreso poi nel ritornello - e che, a tutti gli effetti, diventa un'esaltazione degli Stati Uniti come terra in cui i sogni diventano realtà. Nello specifico il sogno di poter vedere per la prima volta un Mondiale in una realtà fin lì poco avvezza al grande calcio.
10. Francia 1998 - La Copa de la Vida (Ricky Martin)
Canzone divenuta simbolo di Francia '98 sulla scia del grande successo di Ricky Martin e della possibilità di ricorrere alla consueta metafora calcistica della vita: un cliché anche questo ma, senza dubbio, una scelta di grande impatto popolare grazie al ritornello che ben si adatta al contesto di uno stadio in festa. Al contempo, per la prima volta, alla canzone ufficiale si accompagnò un inno altrettanto dotato dei crismi dell'ufficialità: La cour de grands di Yossou N'Dour, col cantato in francese.
11. Corea del Sud e Giappone 2002 - Boom (Anastacia)
A partire da Francia '98, con Ricky Martin, divenne comune la scelta di canzoni di artisti più che mai popolari in un dato momento e nel 2002 toccò ad Anastacia con la sua Boom. Nel video ufficiale si vedono immagini di tifosi che celebrano la storia dei Mondiali, attraverso vecchie immagini dei gol più memorabili delle edizioni precedenti. Anche in quell'edizione alla canzone ufficiale si affiancò un inno, composto dal greco Vangelis, una vera istituzione anche nel campo delle colonne sonore per il cinema (oltre che antesignano della musica new age).
12. Germania 2006 - The time of our lives (Il Divo feat Tony Braxton)
Un'edizione rimasta nel cuore degli azzurri, ovviamente, ma non certo per motivi musicali: dopo Mondiali arricchiti da artisti di grido, infatti, in questo caso la canzone ufficiale di Germania 2006 non raggiunse un successo commerciale equiparabile ad altri pezzi qui citati. Un pezzo strappalacrime, nelle intenzioni, che ripercorre in più lingue l'idea del Mondiale come sogno da realizzare e come opportunità di unione tra i popoli. Più ispirato e apprezzato in Germania il pezzo di Gronemeyer (insieme ad Amadou e Mariam) Zeit, dass sich was dreht.
13. Sudafrica 2010 - Waka Waka (Shakira)
Canzone toccata senz'altro da un gran successo, del resto la popolarità di Shakira rendeva prevedibile tale impatto, ma caratterizzata anche da controversie e critiche: sembrava paradossale, infatti, che a cantare "This time for Africa" fosse un'artista colombiana. Accanto a Waka Waka, divenuta in vero tormentone, si sottolinea la presenza di Sing of a Victory di R-Kelly, con un impatto internazionale chiaramente inferiore rispetto al pezzo di Shakira.
14. Brasile 2014 - We are one (Pitbull feat Jennifer Lopez)
Il tema del compromesso tra la popolarità degli artisti e la giusta rappresentazione di una cultura, quella che per l'appunto ospita il Mondiale, è tornato attuale anche con We are one: non mancavano infatti brasiliani che, prima del remix diffuso poi col video ufficiale, ritenevano il pezzo troppo lontano dalla cultura musicale brasiliana. L'inno ufficiale di quell'edizione del Mondiale fu invece Dar um Jeito di Santana, Wyclef Jean e del compianto Avicii: nonostante i grandi nomi il pezzo non scalò le classifiche.
15. Russia 2018 - Live it up (Nicky Jam feat Will Smith e Era Istrefi)
Appare quasi surreale raccontare di un evento di portata mondiale tenuto in Russia, considerata l'attualità lontana anni luce da simili prospettive: nel 2018 il pezzo Live it up non ricevette una grande accoglienza a causa del distacco radicale da qualsivoglia riferimento culturale al Paese che ha ospitato i Mondiali. Una questione che, di fatto, ha caratterizzato tutti le canzoni ufficiali dei Mondiali in tempi più recenti.
16. Qatar 2022 - Hayya Hayya (Trinidad Cardona, Davido e Aisha)
Per la prima volta nella storia dei Mondiali, del resto l'edizione qatariota è quella delle prime volte, non si parla né di canzone né di inno ma di un'intera colonna sonora dedicata a Qatar 2022: oltre ad Hayya Hayya, insomma, sono presenti altri pezzi ufficialmente legati all'evento. Una soluzione ricca di artisti di ogni provenienza che, come riportano ufficialmente gli organizzatori, dovrebbe rappresentare l'armonia tra i popoli che si trovano a convivere in occasione dei Mondiali.