Tutti i fronti della rivoluzione Milan immaginata da Cardinale

Dal tecnico alla rosa: i passaggi chiave di mesi di cambiamento.
Milan
Milan / Marco Luzzani/GettyImages
facebooktwitterreddit

Voglia di cambiamento e al bando ogni possibile staticità: Gerry Cardinale ha spesso dimostrato di non temere le novità, nella sua esperienza alla guida del Milan, e il prossimo futuro dei rossoneri passerà proprio da ribaltoni o comunque da importanti modifiche.

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport entra proprio nel merito del vento di cambiamento nella mente di Cardinale, una possibile rivoluzione a cui quest'ultimo ha fatto riferimento in modo esplicito ma che potrebbe andare ben al di là rispetto allo staff medico e alla necessità di non veder ripetere gli infortuni in sequenza che hanno afflitto il Milan ultimamente.

Le novità, spiega il quotidiano, potrebbero riguardare la dirigenza, la squadra e anche l'allenatore. Solo una vittoria in Europa League potrebbe convincere Cardinale a confermare Stefano Pioli, l'idea di un nuovo ciclo appare più che mai verosimile (oltre che auspicata dai tifosi).

Accanto all'idea che porta ad Antonio Conte (comunque dotata di note complessità, anche economiche) resiste il profilo di Lopetegui e piace notoriamente anche Thiago Motta. Il tutto senza sottovalutare anche il profilo, recentemente citato in chiave rossonera, di Gallardo.

feed

Anche a livello di rosa si prospettano novità di primo piano: un investimento sarà fatto su una prima punta, con Giroud che potrebbe partire e che comunque ha ormai 37 anni. I candidati più citati sono Zirkzee e Sesko, nomi in grado di rappresentare garanzie sia nell'immediato che più in prospettiva. Anche in difesa ci saranno movimenti: ai nomi di Brassier e Adarabioyo si è aggiunto quello di Lacroix del Wolfsburg.

La rivoluzione stavolta, spiega la Gazzetta, non dovrebbe passare da sacrifici importanti: l'idea è quella di non far partire i big (del resto né Theo né Leao sembrano spingere per un addio). Non mancano infine potenziali novità anche a livello societario, col possibile ingresso nel club di un nuovo socio, verosimilmente dal Medio Oriente.