Inzaghi: "All'Inter per dare continuità. Calhanoglu mi piace, punto su Sensi. L'addio alla Lazio? Vi spiego"
Simone Inzaghi è il nuovo allenatore dell'Inter. Il tecnico ha lasciato la Lazio dopo tantissimi anni trascorsi all'Olimpico da giocatore e da allenatore. Inzaghi ha voltato pagina e oggi ha parlato per la prima volta, in conferenza stampa, da nuovo allenatore dell'Inter. Ecco le sue parole.
Che sensazioni prova?
“Buongiorno a tutti. Da parte mia c'è un grandissimo entusiasmo per questa nuova avventura. Ho grandi motivazioni e so che mi aspetta un lavoro importante, ma è una bellissima sfida. Mi hanno subito convinto Zhang, Marotta e Ausilio, adesso sono qui con il mio staff, consapevoli che troveremo un gruppo forte e una società forte. Con tifosi calorosi che so che ci staranno vicini”.
Ci spiega il cambiamento?
“So che ci saranno difficoltà abbiamo uno scudetto da difendere, ma siamo l'Inter e faremo di tutto per difenderlo anche contro squadre attrezzate. Colgo l'occasione per fare i complimenti alla società e a Conte per aver raggiunto lo scudetto”.
Come si può rinforzare questa squadra?
“Penso che in questo momento in pochi si sono mossi. Il mercato è lungo e il momento delicato, per l'Inter e per gli altri. Mi era stata prospettata la partenza di Hakimi ma mi hanno promesso che rimarremo competitivi e forti. C'è un confronto diretto con il diretto e sappiamo dove dobbiamo intervenire. e poi c'è il desiderio di arrivare agli ottavi di Champions”.
Lukaku è la vostra garanzia?
“L'ho sentito diverse volte, adesso è deluso per l'eliminazione col Belgio. È una garanzia e lo ha dimostrato sul campo con l'Inter. Ma anche i suoi compagni sono una garanzia. Lui è fortissimo e fa reparto ma è stato assecondato nel migliore dei modi”.
Ha sentito Eriksen?
“La società gli ha messo a disposizione tutto ciò di cui ha bisogno, adesso ha bisogno dei suoi tempi. Siamo stati bravi a prendere Calhanoglu che è un calciatore che mi piace da tempo, Eriksen deve avere il suo tempo”.
Continuità e discontinuità con il lavoro di Conte?
“Il compito sarà quello di dare continuità a questa squadra, sul lavoro enorme svolto da Conte”.
Come immagina il suo ritorno all'Olimpico?
“Sono stati 22 anni molto intensi, ho ringraziato tutto l'ambiente, sono stato bene e ho avuto la fortuna di vincere da giocatore, allenatore delle giovanili e allenatore della prima squadra. Era il momento di cambiare e la spinta dell'Inter è stata forte”.
Qual è la prima cosa che vorrà vedere nella sua Inter?
“Una squadra intensa che vuole sempre stata in partita. Una squadra che sa reagire agli episodi. Le mie squadre lo hanno sempre fatto, vincendo anche nei minuti di recupero”.
Ha chiesto di non cedere calciatori in particolare?
“Sapevamo della partenza di Hakimi, dolorosa ma preventivata. Era richiesto in tutta Europa, sono stati bravi i direttori a portarlo all'Inter. La squadra rimarrà competitiva, Zhang è stato bravo a prendere Calhanoglu”.
Ha chiesto a de Vrij qualche consiglio?
“Ho parlato con tutti i calciatori. Ho allenato de Vrij, ho giocato con Kolarov e Handanovic. È un piacere incontrarli di nuovo. Avrò un grandissimo rapporto con tutti loro”.
C'è qualcosa che dell'Inter l'ha convinta di più?
“In questi anni ci sono state richieste per il lavoro svolto ma non era ancora il momento di cambiare perché a Roma stavamo lavorando bene. Poi dopo tante partite nella stessa squadra era normale cambiare e quando è arrivata l'Inter non ci ho pensato”.
Come sarà possibile fare meglio senza rinforzare la rosa?“
"La Champions è una competizione difficilissima, fisica. Altre squadre all'estero hanno sentito meno il Covid, si sono attrezzate. Noi faremo altrettanto, sapendo che c'è un grande dispendio fisico nel giocare due competizioni”.
Com'è il tuo rapporto con la pressione?
“Roma è stata una bella palestra. Mi piacciono le sfide, altrimenti non avrei accettato questa dopo la vittoria dello scudetto e con la possibilità che perdessimo qualche campione. So che avrò l'appoggio della società e che incontreremo difficoltà ed è li che dovremo essere bravi”.
Ci racconta cosa è successo quella notte in cui siamo andati a dormire che eri allenatore della Lazio e ci siamo svegliati con la notizia che la dava all'Inter?
“Nella vita vanno prese delle scelte e io mi sono incontrato con Lotito perché lo ringrazierò sempre per quello che mi ha dato. È un grande presidente con grandi idee, ma si era chiuso un ciclo. Sono stato a cena con loro perché avevo preso del tempo per scegliere e al mattino ho deciso di cambiare. La prima persona che ho avvertito è stato il presidente”.
Qual è il primo obiettivo che le ha chiesto la società?
“Il mio obiettivo è quello di dare continuità, so che sono venuto in una squadra che ha vinto lo scudetto e che ha dovuto cedere un campione. Ma abbiamo grandi calciatori e grande entusiasmo. Ho conosciuto anche i rappresentanti della Curva, sono stati chiari, mi hanno detto che vogliono vedere una squadra che darà tutto in campo - riporta calciomercato.com - Io sono il loro allenatore ed è questo che voglio vedere”.
Che derby sarà quello di Milano?
“Il Milan è forte, arriva da un ottimo campionato. Hanno un ottimo allenatore e senz'altro sarà una sfida entusiasmante”.
Dimarco può giocarsi le sue chance?
“Dimarco è cresciuto nel nostro settore giovanile ed è un motivo d'orgoglio. Ha dimostrato di poter stare in A e come tutti gli altri lo valuterò. Ci puntiamo”.
Vede Perisic come quinto?
“L'anno scorso ha fatto molto molto bene, è un calciatore importante. Aveva iniziato bene l'Europeo e poi ha preso il Covid. Farà molto bene nel nostro sistema”.
L'esperienza che stanno avendo a livello internazionale li migliorerà ancora?
“Penso di sì. Sono già vincenti perché hanno conquistato lo scudetto e in una rosa più calciatori vincenti hai e meglio è. Sono felice per Barella e Bastoni e sono felice per Lautaro che ho sentito ed è carichissimo. Auguro a lui di vincere la Coppa America e ai nostri italiani di conquistare l'Europeo”.
Cosa pensa dell'Italia finora vista agli Europei?
“Faccio i complimenti a Roberto, lo conosco bene. E' stato mio compagno di squadra e mio allenatore, sapevo che avrebbe potuto fare bene. Adesso aspettiamo la finale”.
Sensi è un calciatore su cui punta?
“Penso di sì, ho grandissima fiducia in Sensi, è un calciatore molto intelligente, sa che posizione deve prendere in campo. Ho parlato con lui e conosce la mia stima. Dobbiamo utilizzarlo quando è al top fisicamente perché sarà una grande risorsa per l'Inter”.
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