Milan, Theo Hernandez: "Pioli mi ha cambiato la vita. Mi sento un playmaker"
Nonostante il rigore sbagliato contro lo Spezia, Theo Hernandez rimane un punto saldo del Milan che rincorre la vetta della classifica. Sin dal suo arrivo in rossonero, il francese ha dato prova di grande corse, unita a una tecnica che non si vede spesso in un terzino.
Stamattina The Athletic ha pubblicato un'intervista in cui Theo racconta i momenti più importanti della sua carriera. Andiamo a leggere le sue parole (fonte: CM).
Il primo incontro con Maldini:
"Quando ero bambino, guardavo come giocava Paolo Maldini: con lui ho un ottimo rapporto, fin dal nostro primo incontro a Ibiza mi ha parlato molto schiettamente. Mi ha detto che ero un calciatore importante e che sarei migliorato se avessi lavorato duro quotidianamente: grazie a questo oggi sono il calciatore che sono e continuiamo a parlare, visto che segue tutti i nostri allenamenti. È un onore avere vicino una leggenda come lui".
Sul suo rapporto con Stefano Pioli:
"Ho avuto tanti bravi tecnici nella mia carriera, ma Pioli mi ha cambiato la vita, come calciatore e come persona. Mi ha dato da subito la fiducia di cui avevo bisogno e sono molto felice qui grazie a lui. Mi sento più libero quando posso inserirmi centralmente, dove c'è più spazio. Al Real Madrid non potevo giocare in maniera tanto 'anarchica' e ho perso fiducia, mente qui c'è la possibilità di combinare maggiormente coi giocatori offensivi e fare più gol e assist".
Com'è cambiato il ruolo del terzino?
"I terzini non sono come Francesco Totti, Zinedine Zidane o Kakà, ma il calcio sta cambiando e i terzini stanno decisamente giocando più alti. Forse mi vedo un po' un playmaker: mi piace aiutare la squadra con assist o gol, sono molto felice, ma l'importante è che la squadra sia contenta di me".
Sulla convocazione con la Francia:
"Partecipare e vincere la Nations League è stato uno dei momenti più belli della mia vita e in più ho coronato il sogno di giocare assieme a mio fratello, non lo facevamo da quando eravamo bambini. Il Mondiale? Ricordo che ero a casa nel 2018 e ho visto Lucas vincere la Coppa del Mondo ed è stato un momento di grande orgoglio per lui. Sarebbe un sogno che diventa realtà partecipare al prossimo insieme a lui".
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