Un autogol per la fuga Scudetto, a San Siro l'Inter batte la Juve
Il giorno del Derby d'Italia, dello scontro diretto, di Inter-Juventus. A San Siro pochi dubbi di formazione, tutti risolti dalle scelte più prevedibili. Davanti a Sommer c'è il trio Pavard-Acerbi-Bastoni, con Dimarco a sinistra e Darmian a destra. In mediana comanda Calhanoglu, accompagnato dai soliti Barella e Mkhitaryan. La coppia è la più prolifica della Serie A: Lautaro-Thuram.
Allegri risponde con altrettante certezze. Davanti a Szczesny ci sono Gatti, Bremer e Danilo. Sulla fascia sinistra opera il solito Kostic, con Cambiaso a destra e McKennie che torna nel trio di centrocampo, completato da Locatelli e Rabiot. In avanti gli occhi sono tutti su Dusan Vlahovic, in un eccellente periodo di forma, e sul nuovo talento bianconero Kenan Yildiz.
Le formazioni ufficiali di Inter-Juventus
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Simone Inzaghi.
Juventus (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Yildiz, Vlahovic. Allenatore: Massimiliano Allegri.
La chiave tattica della partita
Il possesso è dell'Inter, ed era uno scenario plausibile se pensiamo a tutte le sfide del campionato nerazzurro, compreso lo scontro diretto del girone d'andata. A differenza della partita dello Juventus Stadium però l'inizio è meno scoppiettante. I nerazzurri ruotano palla tra trequarti e area bianconera, mantenendo una linea molto alta, ma sono costretti a tentativi da fuori che si scontrano spesso con il muro difensivo composto da Allegri.
Gli ospiti sono schiacciati nella propria metà campo, ma non soffrono. Ai giocatori dell'Inter non vengono concessi metri a ridosso dell'area di rigore. Poco dopo il quarto d'ora ci prova Pavard a pennellare un cross sul secondo palo. Dal braccetto di destra al quinto di sinistra: sulla traiettoria arriva Dimarco, che calcia al volo, ma strozza troppo il mancino.
La gara si gioca sui dettagli. E uno di questi è il piede fatato di Calhanoglu, tra i più educati d'Europa. Il turco sventaglia per Dimarco che con la sua solita giocata serve Thuram a centro area; il francese prova a calciare, ma Bremer glielo impedisce con una scivolata miracolosa, salvifica, ed evita il probabilissimo vantaggio nerazzurro.
E alla mezz'ora si sveglia la Juventus. McKennie strappa in diagonale il centrocampo di casa, conduce fino al limite dell'area e offre a Vlahovic un assist perfetto: il controllo è lungo e il serbo spreca un'occasione guadagnando solo un corner. I bianconeri spaventano e l'Inter trova il vantaggio: Barella inventa per Pavard che sfiora in rovesciata e serve un assist involontario per il petto di Gatti: autogol per l'ex Frosinone e giocata che cambia l'inerzia della partita, 1-0.
A riposo si va sul vantaggio nerazzurro e senza più acuti fino al duplice fischio. La ripresa ricomincia senza modifiche, ma con una Juventus che prova subito ad alzare il baricentro. La prima occasione della seconda parte è però dell'Inter: la squadra di Inzaghi risale il campo e Barella porta Dimarco a una conclusione incrociata che termina larga. Dopo l'esterno è il turno di Calhanoglu che in un fazzoletto calcia al volo da fuori area scheggiando il palo alla sinistra di Szczesny, immobille.
La Juve non ci sta ed è Kostic a spaventare con un diagonale che Mkhitaryan si ritrova tra i piedi, risultando ancora decisivo con una grande chiusura. L'Inter spreca un contropiede con la scelta di Thuram di non calciare e la sfida si accende definitivamente. Vlahovic rovescia in area, ma il suo tentativo termina alto e poi Allegri decide di ripresentare in campo Federico Chiesa insieme a Weah.
Ed è proprio lo statunitense a creare l'occasione seguente, servendo Gatti con un tocco d'esterno: il centrale prova a farsi perdonare con un tiro violento che sfiora il palo di Sommer. La Juventus è viva. I bianconeri crescono e lasciano spazi sui quali l'Inter non perdona. Dimarco scodella per Barella, lasciato solo sul secondo palo: il 23 si coordina al volo ma Szczesny risponde con un miracolo negando il raddoppio.
I cambi sono tanti e spezzano i ritmi altissimi della sfida, favorendo il gioco dell'Inter. La Juventus non è mai più pericolosa e l'1-0, che solitamente è sinonimo di Max Allegri, questa volta sorride a Simone Inzaghi. Vince l'Inter, ora in fuga per lo Scudetto.
L'episodio della partita
Un autogol che mancava da oltre 70 anni e che pesa tantissimo sulla corsa Scudetto. Federico Gatti gioca una mezz'ora eccellente, con chiusure e interventi giusti. Prende in consegna Thuram e lo contiene bene anche in quella occasione, ma il destino gli riserva un destino crudele. Il francese non arriva di testa e inganna il numero 4, che con il petto manda la palla involontariamente nella sua porta. Un gol che regge per 90 minuti e che vale i tre punti della gara dell'anno.