Un centro sportivo porta punti? I motivi per immaginare una crescita

  • Un segno di credibilità e autorevolezza del club
  • Cresce la forza attrattiva sul mercato
  • Prima squadra e giovanili più interconnesse
  • Strutture all'avanguardia per il lavoro quotidiano
ACF Fiorentina Viola Park
ACF Fiorentina Viola Park / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Per avere un'idea chiara di quanto il tema del centro sportivo sia una sorta di vecchio tormentone, all'interno del contesto della Fiorentina, si può ripercorrere a ritroso la storia gigliata (ripensando ai tentativi della gestione Della Valle) e si può anche ripescare quanto affermato da Cesare Prandelli, uno che nel mondo viola ha saputo mettere radici.

Parole che - all'indomani dell'inaugurazione del Viola Park - suonano di particolare interesse quelle dell'ex tecnico gigliato: "Penso che la Fiorentina possa guadagnare fino a 10 di punti in classifica grazie al Viola Park" ha ribadito di recente Prandelli a RadioFirenzeViola, facendo seguito a una posizione già rivendicata da tempo in merito all'importanza di un centro sportivo di alto livello per le sorti di un club, anche a livello di riscontro sportivo, misurabile in punti in classifica.

Diventa complesso, ancor più se a priori, capire nel dettaglio che tipo d'incidenza abbia un centro sportivo sulla classifica di una squadra ma - al contempo - appaiono evidenti i miglioramenti nella quotidianità di un club, sia pensando al lavoro pratico sul campo che spostandoci su un livello più "alto" (di riscontro mediatico, di prestigio e di forza attrattiva).

La credibilità del club

Un aspetto sottolineato anche dagli addetti ai lavori presenti ieri, al Grand Opening del centro sportivo viola, è quello della credibilità (anche sul piano internazionale) di un club dotato di infrastrutture simili, in grado di fare la differenza rispetto anche a realtà sportivamente influenti che, però, appaiono tutt'altro che all'avanguardia sul fronte organizzativo e appunto strutturale.

Diventa lampante e dimostrato anche dalla rappresentanza istituzionale (Ceferin in primis ma anche rappresentanti della FIFA) il tipo di risalto che potrà avere il Viola Park non solo a livello nazionale, dando lustro a una società che - in quasi 100 anni di storia - era abituata a sedi geograficamente sparse sul territorio e a non avere - fisicamente - un punto di riferimento centrale, una casa vera e propria. Si tratta, a tutti gli effetti, di un passaggio chiave nella definizione stessa del club.

Forza attrattiva verso i calciatori già affermati

Tema che se vogliamo, in modo anche piuttosto automatico, si lega a quello appena citato. L'aumento di credibilità internazionale della società consente anche a giocatori affermati, e non solo ai giovanissimi, di vedere nel club viola un potenziale modello di riferimento, tanto da percepire un simile centro sportivo all'avanguardia come un bonus al momento delle scelte migliori per la propria carriera.

Lucas Beltran, Lucas Quarta
Quarta e Beltran / Timothy Rogers/GettyImages

Un fattore di competitività aggiuntiva, insomma, anche se chiaramente interconnesso a discorsi tecnici ed economici difficili da aggirare (questioni di fatturato e di un ruolo che resta comunque secondario rispetto alle big del nostro calcio). Si sottolinea spesso quanto le infrastrutture siano un nodo cruciale per definire lo strapotere di altre realtà, Premier League in primis, e un passo come quello fatto dai viola potrà dare una mano anche per accattivarsi i favori di calciatori già formati. "Sono contento per noi, questo aiuterà fortemente Firenze. Un biglietto da visita fondamentale anche per il futuro degli stadi. Ci vieni volentieri, ti senti privilegiato" ha ammesso apertamente il DS Pradè.

Il contatto tra prima squadra e giovanili

Si parla in questo caso delle basi, delle fondamenta. La giornata di ieri lo ha dimostrato pienamente, fotografando quello che è il peso dell'universo delle giovanili viola anche agli occhi della proprietà: i giovanissimi ieri sono stati protagonisti dell'inaugurazione, al pari della prima squadra, e il proposito è quello di rendere sempre più interconnesse due anime spesso troppo distanti, sia per favorire al meglio la crescita dei giovani che per dare modo a Italiano (o comunque ai futuri tecnici della prima squadra) di valutare quel che il panorama delle giovanili ha da offrire.

Non è del resto un mistero il fatto che, in contesti di alto livello, esista un filo conduttore (sul fronte tattico ma ancor prima a livello di condotta comportamentale e identità) tra prima squadra e giovanili: un percorso che il club di Commisso vuole realizzare, con l'obiettivo di intercettare un numero sempre maggiore di giovani talenti e di strapparli alla concorrenza.

Le condizioni ideali per allenarsi

Ultimo ma certamente non in ordine d'importanza è il discorso pratico, quello del lavoro sul campo. Lo stesso Vincenzo Italiano ha affermato ieri di passare "12 ore all'interno del Viola Park" e ha spiegato quanto il centro sportivo viola offra tutto l'occorrente per preparare al meglio le partite, mettendo la squadra nelle condizioni di rendere al meglio nel quotidiano.

ACF Fiorentina Viola Park Unveiling
Uno degli stadi all'interno del Viola Park / Gabriele Maltinti/GettyImages

La scelta di svolgere il ritiro estivo proprio nel nuovo centro sportivo ha già detto tanto, senza poi portare a rimpianti da parte del club: la soluzione è stata apprezzata dal gruppo e dallo staff, il problema del caldo torrido è stato meno pesante del previsto e le possibilità offerte dal Viola Park hanno compensato ampiamente qualche grado in più. L'investimento sostenuto da Commisso si lega anche alla presenza di macchinari all'avanguardia, di strutture in cui niente è lasciato al caso e di strumenti fondamentali per il lavoro dei giocatori, dello staff ma anche dei media a seguito e dei dirigenti. Il tutto aggiungendo l'importanza degli stadi dedicati a Primavera e Fiorentina Femminile e la possibilità di vivere a pieno il centro sportivo, con camere, ristoranti e tutto l'occorrente per "sentirsi a casa".