Un premio all'umiltà e al lavoro, Commisso crede in Iachini: ci crederà anche Firenze?
Dopo il fischio finale del derby dell'Appenino, netto 4-0 della Fiorentina sul Bologna, il compiacimento per la prova offerta dai viola cozzava coi tanti dubbi legati al futuro sempre più prossimo: il primo, il principale, quello relativo alla guida tecnica della squadra. Le parole di Beppe Iachini nel post-partita, poi, lasciavano intuire una sorta di pacifica rassegnazione, quel che sarà sarà, ma la situazione si è ribaltata nell'arco di poche ore: si è concretizzato cioè quel che, solo poche settimane fa, sarebbe apparso fantascientifico.
Iachini sarà il tecnico viola della prossima stagione, da oggi non ci sono più dubbi a riguardo. I perché della scelta? Da un lato Rocco Commisso ha voluto premiare un personaggio che fin da subito ha sentito vicino, un combattente pronto a impegnarsi al massimo, badando al sodo e praticando la cultura del lavoro. La conferma di Iachini è un premio all'umiltà, ancor di più un elogio di un tecnico che non vuole essere altro, né guru né scienziato del calcio ma uomo e allenatore, punto di riferimento per il gruppo.
Il rapporto instaurato tra Iachini ed elementi preziosi della rosa, un rapporto schietto e diretto quanto costruttivo, ha fatto sì che Commisso accantonasse il fascino del nuovo a tutti i costi. L'usato garantito, certo, non stuzzica la fantasia di tanti e non lascia immaginare una Fiorentina brillante o votata all'attacco. La solidità e l'abnegazione nel lavoro però, almeno ogni tanto, meritano un riconoscimento. Il difficile viene adesso: riuscirà la società a proteggere una scelta per certi versi "impopolare" o comunque non ruffiana? Sulla griglia di partenza per la stagione 2020/21 saprà la Fiorentina sganciarsi da un eterno "anno di transizione"? Commisso ci crede, vede in Iachini l'outsider giusto per arrivare in alto, resta da capire se saprà crederci anche la piazza.
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