Una Fiorentina di gioielli a caccia di bandiere: da Chiesa a Castrovilli, chi ha il profilo giusto? L'analisi
In assenza di calcio giocato, senza dimenticare i risultati piuttosto deludenti ottenuti fin qui in stagione, è comprensibile e persino ovvio che i pensieri in casa Fiorentina siano proiettati sul futuro. Un futuro più o meno prossimo, considerando tutti i dubbi sul ritorno in campo della Serie A, che però potrebbe sorridere ai viola più del recente passato. I mezzi di Commisso e la voglia di investire sono una base importante, il patrimonio già presente in casa arricchisce ancor di più le fondamenta del futuro viola. C'è voglia di crearsi in casa le nuove bandiere, i punti fermi del futuro: la nuova proprietà in questo senso è stata chiara e ha sancito anche rinnovi in serie per i giovani viola e per i prodotti del vivaio, anche considerando nomi non di grido. I nomi futuribili sono tanti, da Venuti a Ranieri passando per Sottil e ovviamente Vlahovic, ma i due papabili principali per un lungo futuro in viola restano Federico Chiesa e Gaetano Castrovilli.
Non si discute qui del valore tecnico dei giocatori, un paragone sarebbe complesso considerando i ruoli differenti e anche i diversi momenti nelle carriere dei due: ma quale può essere la bandiera più adatta per i viola di domani? Castrovilli rappresenta a pieno titolo l'entusiasmo di un'esplosione tra i big dopo la gavetta in Serie B, da promessa sconosciuta a tanti a protagonista in Serie A, ambito dalle grandi società. Un percorso che può continuare in viola: lo stesso centrocampista, accostato da Montella a un totem come Antognoni, ha ammesso più volte di sognare un futuro fiorentino e non ha nascosto di ambire alla maglia numero 10. Tante suggestioni che potrebbero far pensare a un lungo percorso insieme, considerando anche la predilezione del popolo viola per i talenti del centrocampo (da Antognoni a Rui Costa, per citare due generazioni di campioni). L'identikit, insomma, sembra quello ideale.
Passando a Chiesa si può parlare comunque di entusiasmo ma in termini diversi: si tratta in questo senso della gioia di rappresentare un possibile gioiello per il calcio italiano del futuro, anche al di là dell'ottica gigliata. Il percorso in viola potrebbe dunque risultare più breve rispetto a quello di Castrovilli: un punto di partenza più che un traguardo da cullare a lungo. La scarsa propensione del giocatore alle dichiarazioni rivolte al futuro può far storcere il naso ad alcuni, il precedente Bernardeschi però può aver insegnato molto: meglio glissare che non sbilanciarsi per poi essere smentiti dai fatti. Commisso stesso non ha mai chiuso le porte a un possibile addio, pur sottolineando l'ottimo rapporto col giocatore e col suo entourage. I dubbi e i rischi dunque, rispetto all'attuale idillio con Castrovilli, appaiono ben più concreti: Inter e Juve spingono ancora con forza.
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