Una Roma incredibile al Bayern Campus
La Roma è l'unica squadra italiana nella Women's Champions League 2023-24. Ci è arrivata da Campione d'Italia in carica, con lo Scudetto cucito al centro del petto. Ci è arrivata, diversamente dalla precedente stagione, affrontando un solo turno preliminare, nel quale ha schiantato con 9 reti in due partite le ucraine del Vorskla Poltava.
Un'esultanza contenuta dalla maturità di chi ha consapevolezza del proprio livello. Un sorteggio complicatissimo contro altre tre potenze del calcio europeo. Senza inglesi o spagnole nel proprio gruppo, ma con Ajax, PSG e Bayern Monaco.
C'era curiosità e speranza per l'esordio delle giallorosse al Bayern Campus nella fredda serata di ieri. Qualche assenza nella squadra bavarese e il recupero della capitana Bartoli, portata in panchina da Spugna. Diversi minuti per comprendere la gara e un approccio coraggioso alla stessa che ha ripagato al termine dei novanta. Non solo, ha regalato alla storia un'immagine bellissima, indimenticabile.
Il possesso del Bayern Monaco è stato contenuto con esperienza. La Roma attendeva per provare a sfruttare la velocità in contropiede di Haavi e Viens, i movimenti di Giacinti e gli inserimenti di Giugliano. Il Bayern, quando le giallorosse erano in possesso della sfera, faceva lo stesso. Nessuna idea di pressing forsennato da parte delle due squadre. Un rispetto reciproco che la dice lunga sulla dimensione che la Roma ha iniziato ad assumere in campo europeo.
Ai gironi di Women's Champions League non è presente il VAR, e gli effetti sono stati amaramente visibili fin dalla gara d'esordio. Sono state le bavaresi a passare in vantaggio con una punizione crossata al centro, spondata dalla capitana Viggosdottir e ribadita in rete da due passi da Damnjanovic, in evidente posizione di offside con i fermo immagine.
Un primo tempo alla pari scottato da un episodio a sfavore, che la squadra di Spugna è stata subito capace di mettersi alle spalle reagendo con personalità. Le occasioni sono arrivate, ma capitate probabilmente sui piedi sbagliati. Feiersinger ha calciato un paio di volte in modo impreciso e Viens sullo 0-0 ha tirato alto un mancino. La Roma ha risposto, ma è stata punita ancora ingiustamente nel recupero del primo tempo. Un errore di Giugliano in disimpegno si è trasformato rapidamente nel 2-0 bavarese a 40 secondi dal duplice fischio. Naschenweng ha raccolto da Buhl e ha calciato verso la porta un sinistro deviato prima da Minami e poi da Linari, in una sfortunata combinazione che ha portato all'autogol.
Nella seconda frazione non abbiamo visto una Roma diversa. Era la stessa, ma con ancora più convinzione di poterla riprendere. Le occasioni sono state molte da entrambe le parti, ma a cambiare il parziale per la terza volta ci ha pensato la squadra giallorossa, con le idee chiare su come andare velocemente in porta. Recupero alto di una monumentale Minami, poi la precisione di Kumagai e Giugliano; Viens che conduce in area e incrocia sapientemente il rasoterra del 2-1.
La gara si riapre, ma solo per quanto concerne la distanza delle reti. Le giallorosse fanno fatica a creare azioni pericolose e a contenere quelle avversarie.
È il minuto 85 quando ci si rende conto che sarebbe potuto accadere qualcosa di speciale; quando l'immagine della sofferenza estrema collima con quella di un salvataggio miracoloso. La protagonista è ancora Minami. Lohmann, subentrata a Schuller, sta per scrivere il 3-1 e la parola fine sulla gara, è un colpo facile a porta vuota; lo indirizza bene, ma l'istinto della giapponese è fuori da ogni logica. Mette la gamba quando nessuno ci credeva più, il suo corpo non è girato verso l'avversaria, ma non importa. Appena si accorge del pericolo estremo, alza la gamba con uno slancio all'indietro e deve appoggiare le mani a terra per ritrovare l'equilibrio e non scivolare in una dolorosa spaccata. Il 2-1 è miracolosamente salvo
E come da copione, è lei a iniziare l'azione del clamoroso pareggio. Della palla che tocca la rete al minuto 89:57. Minami allarga per Bartoli (subentrata), lancio sulla verticale per Viens, che lascia scorrere e serve un rasoterra perfetto in diagonale, al buio. Greggi e Giugliano corrono per inserirsi in area, la 10 apre il piatto sinistro, ma Grohs respinge a terra; la sfera si sta accomodando sul fondo, ma lei ci crede ancora e la fa passare in un corridoio che vedono in poche. 2-2 e una foto bellissima che tante persone conserveranno a lungo con gelosia.
Il recupero sembra infinito e le giallorosse rischiano addirittura di vincerla con una doppia occasione. Il Bayern è visibilmente scosso e Latorre prova ad approfittarne con una gran giocata. Ruba il tempo alla sua avversaria, passandole davanti e mentre sta per calciare da pochi metri soltanto un recupero in angolo le nega la possibilità di un tiro pericolosissimo. Dall'angolo rimediato Giugliano disegna per Bartoli che indirizza di testa sul primo palo: la traiettoria si ferma tra le gambe dell'inglese Stanway, salvifica per le bavaresi.
La Roma sopravvive al Bayern Campus, risorge dopo un ingiusto, ma reale doppio svantaggio e si prende un punto che potrà signifcare tanto nell'economia del girone della Women's Champions League.