Una salvezza ai limiti dell'impossibile: Walter Mazzarri e il miracolo Reggina del 2007
Esistono storie che vale la pena raccontare. Che siano rimonte assurde, trionfi e Coppe alzate al cielo, ma anche salvezze. Sì, anche le salvezze. E tra queste ce n'è una che guarda tutti dall'alto verso il basso: quella della Reggina, stagione 2006/07, che ironia della sorte arriva circa 365 giorni dopo lo slancio di Fabio Cannavaro all'Olympiastadion di Berlino con la Coppa del Mondo tinta del nostro tricolore. Entrambi i successi, in fin dei conti, sono figli dello scandalo che ha investito tutto il movimento.
Calciopoli
Prima di raccontare l'impresa della Reggina bisogna prima fare un passo indietro, arrivando all'estate 2006: Calciopoli scuote l'Italia dalle fondamenta, e dall'albero della Serie A cadere più di tutti la Juventus, Un tonfo sordo che riecheggierà addirittura nel baratro della Serie B. Ma non solo, perchè saranno tante le squadre coinvolte dal Tribunale. E tra queste ci sarà anche la squadra calabrese, a cui viene inflitta una penalizzazione di ben 15 punti da scontare nella stagione che sta per iniziare (il presidente della Reggina Lillo Foti aveva ottenuto vantaggi illeciti nella stagione 2004/05). Praticamente una sentenza di retrocessione, direte voi, così come chiunque sia dotato di un minimo di senno. E invece no, non andrà così.
Il miracolo di Walter Mazzarri
Sulla panchina del "Granillo", nel frattempo diventata bollente, siedeva ancora Walter Mazzarri, (o il sosia di Al Bano Carrisi, se preferite) già capace di conquistare la salvezza al suo primo anno in Calabria. E' difficile, praticamente impossibile, trovare qualcuno che creda alla salvezza agli albori della stagione 2006/07. Mazzarri, però, in cuor suo probabilmente già sapeva. Perchè in fin dei conti le imprese non arrivano mai per caso. Si comincia perciò il campionato in apnea, anzi, direttamente nella Fossa delle Marianne. Pronti via, subito una rocambolesca sconfitta 4-3 in uno dei derby del Sud, con il Palermo. Ma si sa, il Granillo è un fortino, e all'esordio davanti ai tifosi amaranto arriva la prima vittoria (2-1) con il Cagliari. Un piccolo respiro, perchè si torna sott'acqua nel ko nell'altro derby, quello con il Messina di bomber Riganò (...che non perdona, al contrario di Dio). Ma in casa la Reggina va, e a farne le spese è , battuta 1-0, poi i pari 1-1 contro il Torino diretto rivale per la salvezza e l'Atalanta. Dopo cinque giornate gli amaranto sono ultimissimi, con un passivo che recita -10. Ancora troppo poco per pensare solo di sperare. Una luce si accende alla 6ª giornata, con il successo di prestigio, 1-0, contro la Roma di Spalletti. La Reggina va avanti zoppicando, ma a dicembre arriva un aiuto dalla Corte Federale, che riduce la penalizzazione dagli iniziali -15 a -11 punti. Alla fine del girone d'andata gli amaranto chiuderanno a 12 punti (23 sul campo). Sembra ancora tutto impossibile.
I cavalieri che fecero l'impresa
Dal mercato di gennaio arriva Pasquale Foggia, un folletto che spesso tira fuori il classico coniglio dal cilindro. Bisognerà "attendere" la 22ª giornata per vedere la Reggina lasciare per la prima volta la zona retrocessione, grazie alla rivincita nel derby con il Messina, battuto 3-1 al "Granillo". Proprio Foggia, l'ultimo arrivato, deciderà con un gol allo scadere la fondamentale trasferta di Ascoli: a quattro giornate dal termine la Reggina vede la salvezza. Ma tre pareggi di fila, e soprattutto lo spettro dell'ultima giornata da giocare contro un Milan che ha appena vinto la Champions League, rendono la situazione appesa ad un filo. Non sarà un problema, dopo 37 gare giocate con una pesante penalizzazione sul groppone e la spada di Damocle della retrocessione posata sulle spalle. Campagnolo; Di Dio, Aronica, Modesto, Lanzaro, Gazzi, Tedesco, Mesto, Vigiani, Bianchi, Amoruso. Questo l'undici titolare mandato in campo da Walter Mazzarri nell'ultima gara, quella da dentro o fuori, con il Milan. All'8° minuto apre le danze bomber Amoruso, poi a metà ripresa replicherà il neo entrato Amerini. Un 2-0 che certifica la salvezza della Reggina, una delle imprese più belle e incredibili che solo il calcio può raccontare.
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