L'uomo del ritorno dei quarti di Champions: Neymar, il campione (quasi) perfetto si è innamorato di Parigi

Neymar Jr.
Neymar Jr. / Matthias Hangst/Getty Images
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Forse, da oggi, Leo Messi è più vicino alla permanenza al Barcellona. Sì, perché il futuro di Neymar Junior sarà ancora in Francia. E magari quello di Kylian Mbappé sarà al Real Madrid, ergo i blaugrana senza la Pulce rischierebbero seriamente di uscire dal gotha del calcio europeo, a meno di un improbabile assalto a Erling Haaland, l’altro campione del futuro destinato a giocarsi la gloria delle prossime stagioni con le due stelle del Paris Saint-Germain e a raccogliere l’eredità dello stesso Messi e di Cristiano Ronaldo.

Poche ore dopo la prestazione-monstre del Parco dei Principi contro il Bayern, infatti, Neymar ha anticipato l’imminente firma sul rinnovo con il Paris. "Il rinnovo del contratto non è più un argomento" ha tagliato corto il brasiliano. Secondo i media francesi O’Ney, che andrà in scadenza nel 2022, dovrebbe firmare fino al 2026 con un ingaggio annuo sulla linea di quello attuale, quindi di poco superiore ai 28 milioni netti. Ecco un’altra motivazione per pensarlo lontano dal ritorno al Barcellona, che per il momento non può tornare a viaggiare su cifre irraggiungibili.

Leandro Paredes, Neymar Jr
Neymar festeggia con Leandro Paredes / Xavier Laine/Getty Images

L’annuncio sarebbe imminente, già forse prima della semifinale d’andata contro il Manchester City, vera e propria finale anticipata. I tempi dei mal di pancia, dei cattivi rapporti con i tifosi e con i media francesi sembrano lontanissimi. A 29 anni compiuti l’ex erede designato di Pelé sembra pronto per prendersi il futuro sulle spalle e per dare la caccia alla seconda Champions della carriera per dimenticare la finale persa a Lisbona lo scorso agosto proprio contro il Bayern.

Intanto il mondo intero si prepara ad ammirare la doppia sfida contro il City pur sapendo che eguagliare lo spettacolo del doppio confronto tra il Psg e i tedeschi sarà quasi impossibile. Di certo, tuttavia, Guardiola non alzerà le barricate pur al cospetto dei super fenomeni dell’attacco di Pochettino, ma quanto fatto vedere da Mbappé e Neymar all’andata e al ritorno contro i campioni d’Europa ha pochi eguali nella storia recente della manifestazione. Assistman per il compagno all’andata, il brasiliano ha continuato a subire la maledizione del gol anche al Parco dei Principi, arrivando a colpire per tre volte i legni solo nel primo tempo.

Neymar, Kylian Mbappe
Neymar e Kylian Mbappe / Matthias Hangst/Getty Images

Un campionario completo con un tiro dalla media distanza, una traversa dopo un tentativo a giro e poi un pallonetto morbidissimo che sembrava la soluzione ideale per beffare Neuer, il simbolo del Grande Nemico del Mondiale 2014, in realtà mai affrontato a causa della nota assenza di O’Ney al Mineirazo. Ce n’è abbastanza per parlare di un giocatore finalmente decisivo e di personalità, se si aggiunge che i due passaggi vincenti dell’andata per Mbappé sono stati i numeri 25 e 26, come nessun altro nella manifestazione negli ultimi dieci anni. Certo, la brutta rissa contro il Lille è lontana solo pochi giorni e in quell’occasione si è rivisto il Neymar incapace di accettare le sconfitte e di essere leader anche nella cattiva sorte, ma si sa che l’Europa mette ben altre motivazioni. Quest’anno in Champions il brasiliano che non amava Parigi non ha sbagliato un colpo. Ma la vera competizione, con tutto il rispetto del Bayern incerottato, inizia adesso.


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