De Roon: "Sono cresciuto grazie a Gasperini. Futuro? Vorrei vincere un trofeo ma a Bergamo sto bene"
Marten de Roon è senz'altro uno dei pilastri dell'Atalanta di Gian Piero Gasperini. Lo è sin da quando aveva lasciato Bergamo per volare in Premier League, salvo poi tornare a "casa" e riprendersi il suo posto da titolare a centrocampo - o dove serve, visto che spesso cambia ruolo -. L'olandese ha aperto le porte della sua casa di Bergamo invitando a cena i ragazzi di Cronache di Spogliatoio, per una lunga chiacchierata tra calcio, comunicazione, social e prospettive di vita.
Sull'utilizzo del social
"Il mondo dei social in Italia è indietro rispetto ad esempio a quanto accade in Inghilterra o negli Stati Uniti. Prendi il football americano: lì c’è sempre lo sfottò dopo la partita. Forse qui in Italia, storicamente, c’è la cultura del rispetto, ma non c’entra quello. Personalmente, per quel che riguarda la gestione social, la società Atalanta non mi dà nessuna direttiva. Però indubbiamente c’è sempre la volontà di proteggere l’immagine dell’atleta. Secondo me sui social deve esserci la libertà di esprimersi. Io posto anche dopo una sconfitta. Sarebbe troppo facile pubblicare qualcosa soltanto quando vinci".
Sulla sfida di Champions contro il Real Madrid
"In Champions League le partite vengono decise dai dettagli e loro non sbagliano nei dettagli. Là vedi la differenza tra il Real, i migliori giocatori del mondo, e noi. Poi quando sbagli troppo, in questi casi, ti ritrovi più a rincorrere che a giocare. Dopo l’eliminazione tutti dicevano di non aver visto la ‘solita Atalanta’. Da una parte magari ti dà fastidio, però poi pensi... ‘Questo vuol dire che stiamo facendo molto bene. Cinque anni fa nessuno avrebbe mai pensato tutto ciò’".
Sulla sua crescita tecnica e tattica
"Questa crescita l’ho avuta con Gasperini. Mi ha detto fin dal primo momento: ‘Devi giocare in avanti, ma più pulito. Quando hai la palla, devi trovare Ilicic, devi trovare Duván’. Però vuole che giochiamo palla a terra. Il lancio lungo ce l’ho, ce l’ho sempre avuto, ma lo utilizzavo di più il primo anno con Reja, quando giocavo ancora di più in mezzo al campo. In generale ho avuto una crescita abbastanza importante negli ultimi cinque anni, secondo me. Comunque lo dico sempre che con Gasperini non ce la farò a giocare altri cinque anni con questo ritmo lì in mezzo (sorride, ndr), perché devi correre davvero tanto. Secondo me posso giocare anche nei tre dietro, però ricordiamoci che all’Atalanta anche i tre dietro corrono tanto eh. Tra tre o quattro anni mi vedo come difensore".
Sullo spogliatoio
"Ogni tanto mia moglie mi chiede: ‘Ma cos’hai fatto a Zingonia oggi?’. E io: 'Niente...’. Poi magari sono stato tre ore nello spogliatoio coi compagni a scherzare. Il fatto è che non è facile spiegare che cosa si prova e che cosa si vive in questo luogo speciale. Sono piccole cose".
Ambizioni per il futuro
"C’è una parte di te che vorrebbe vincere un trofeo, lo Scudetto, qualcosa. Poi dall’altra parte la vita a Bergamo mi piace, la mia famiglia sta bene qui, la società è seria. E di nuovo però pensi se ci fosse la possibilità di fare il salto in una big storica come l’Inter o la Juventus. Ma l’Atalanta ad oggi, ogni stagione, è sempre tra i primi quattro posti della classifica. Gioco in Nazionale, mi sento importante. Mi piacerebbe finire la mia carriera qui, poi nel calcio non si sa mai, ma ad ora la sensazione è questa".
Qui trovate il video completo della cena di Cronache di Spogliatoio a casa di Marten de Roon
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