I vincitori mancati del Pallone d'Oro nell'era di Messi e Ronaldo
L'epica dello sport vive spesso, quasi sistematicamente, di duelli: come se il talento non potesse esistere senza un dualismo, un antagonista pronto a rovesciare lo status delle cose. E al presente, forse, non è del tutto chiaro quanto titanico sia (sia stato) lo scontro realmente iconico Lionel Messi-Cristiano Ronaldo: da un lato godimento e dall'altro beffa, come dispiacendosi di aver vissuto tutta questa ricchezza concentrata in un lasso limitato di tempo, non potendola dilatare in generazioni differenti o in epoche più sguarnite di grandezza calcistica.
Non è la sola beffa però: in mezzo a tanto spettacolo, al rovesciamento continuo del trono di più grande, esistono anche campioni passati sotto silenzio o rimasti ingiustamente nell'ombra. Chi avrebbe meritato l'inesorabile successo nel Pallone d'Oro dal 2008, in luogo di CR7 e Messi? Probabilmente la risposta è più facile del previsto ed è "CR7 e Messi" ma, scorrendo gli anni di grande calcio, è evidente come ci siano giocatori che (in un momento diverso) avrebbero ricevuto con tutta probabilità quel riconoscimento e lo avrebbero fatto a pieno titolo, senza che nessuno potesse aprire bocca. Ecco dunque tutti i vincitori mancati, almeno fin qui, del Pallone d'Oro nell'era Messi-Ronaldo.
1. Andres Iniesta
Andres Iniesta incarna come pochi il ruolo di giocatore cardine di un'intera idea di calcio, portatore sano di quel tiki taka che ha portato il Barcellona di Guardiola a diventare per lungo tempo il riferimento massimo, il faro del bel calcio, con mille tentativi d'imitazione in una ricerca divenuta persino ossessiva nel tempo. E nel 2010, con il gol in finale dei Mondiali per il primo successo della Spagna, sembrava scontato che il Pallone d'Oro regalasse a Iniesta un giusto premio per quanto fatto in blaugrana oltre che (anche simbolicamente) per la Roja. Niente di fatto però: arrivò secondo in un podio tutto targato Barça, con Messi in vetta e Xavi al terzo posto.
2. Manuel Neuer
Restando nell'ambito dei giocatori non solo in grado di interpretare al meglio un ruolo ma di reinventarlo, di plasmarlo in maniera diversa, merita citazione senza dubbio Manuel Neuer: nel 2014 il portierone del Bayern arrivò sul podio, sul terzo gradino, ma in tanti avrebbero visto di buon occhio il trionfo di un portiere nel Pallone d'Oro. Un ruolo per certi versi snobbato, con l'ultima affermazione nel '63 con Yashin, che in Neuer ha trovato un riferimento stabile, protagonista peraltro dei successi del Bayern e della Germania (proprio in quel 2014). Era l'occasione giusta per interrompere il tabù di un portiere come Pallone d'Oro e Neuer sarebbe stato il protagonista ideale in quel senso, senza minimamente sfigurare.
3. Robert Lewandowski
I drammi del 2020 sono certamente lontani dal pallone, dai suoi lustrini e dai suoi riconoscimenti ma, di fatto, appare surreale che Lewandowski non abbia potuto conquistare un Pallone d'Oro pur facendo tutto il possibile (anche di più) per poterlo ottenere. La decisione di non assegnare il riconoscimento individuale per il 2020 ha tolto al polacco il Pallone d'Oro da sotto il naso, dopo una stagione (l'ennesima) di gol e trofei col suo Bayern, per un giocatore capace di migliorare col tempo e di superare ormai da 6 anni i 40 gol stagionali (tra le varie competizioni)
4. Neymar
Neymar è il giocatore che, forse più di chiunque altro, ha patito l'ingombrante e cannibale duo Messi-CR7: il funambolo brasiliano aveva appena 16 anni quando Cristiano Ronaldo vinse il suo primo Pallone d'Oro e, negli anni successivi, sembrava fin troppo facile vedere nello stesso Neymar l'eletto per scalzare uno dei due dal gradino più alto del podio. Nel 2015 l'impresa sembrò realmente possibile ma, anche quell'anno, gli sfidanti si dovettero accontentare di un ruolo secondario: Neymar arrivò terzo, così come accaduto poi nel 2017.
5. Franck Ribery
Prima della scelta, anche sorprendente, di proseguire in viola la prestigiosa carriera e di regalare sprazzi di talento anche in Serie A, il francese ha saputo vivere gli anni dello splendore assoluto del Bayern Monaco, regalando soprattutto stagioni di gol e assist in quantità industriale. La pietra dello scandalo fu però il Pallone d'Oro del 2013: il Bayern arrivava da un triplete impreziosito da un'epocale affermazione sul Barcellona (7-0 tra andata e ritorno) in semifinale di Champions. I dribbling, le invenzioni e gli assist di Ribery in quella stagione non bastarono però: il francese arrivò terzo e il Pallone d'Oro andò a CR7, un epilogo mai digerito dallo stesso Ribery.
6. Wesley Sneijder
L'edizione 2010 del Pallone d'Oro offrì diversi spunti di polemica e altrettante situazioni controverse: in tanti avrebbero premiato Iniesta, protagonista del Barcellona e artefice del successo della Spagna ai Mondiali, ma Sneijder reclamava a sua volta un suo spazio: l'olandese rimase persino fuori dal podio nonostante una Champions vinta da protagonista con l'Inter e un Mondiale altrettanto fenomenale con la maglia degli Orange. In tanti ancora oggi sottolineano come, col voto dei soli giornalisti, Sneijder avrebbe ottenuto il successo: il fatto che sia finito al quarto posto, in sostanza, fece gridare allo scandalo nell'anno della seconda affermazione consecutiva di Leo Messi.
7. Xavi
Un vero e proprio abbonamento quello di Xavi al terzo posto del Pallone d'Oro: lo spagnolo ha occupato il gradino più basso del podio dal 2009 al 2011, in tre occasioni dunque, senza mai riuscire ad andare oltre. Lo stesso Xavi però ha sempre preso con filosofia la mancata affermazione individuale, sottolineando come Messi abbia meritato ogni singolo riconoscimento: nella testa di Xavi, almeno a suo dire, c'era sempre e solo la sorte del Barcellona, senza spazio per la gloria personale data da un riconoscimento, per quanto prestigioso, come il Pallone d'Oro.
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