Viola Park: un progetto ambizioso e sostenibile targato Commisso
Il progetto del Viola Park, il nuovo centro sportivo della Fiorentina che sorgerà a Bagno a Ripoli, sulle colline di Firenze, prevede 8 campi sintetici e naturali, 22 ettari e 2 mini stadi (il Main da 3000 posti e la Mini da 1500). Un progetto decisamente ambizioso insomma, che mira a regalare alla Fiorentina ed alla città toscana un centro sportivo che coniughi sport e sostenibilità, tema così fondamentale in questi anni (ed in quelli a venire).
Sarà centro di aggregazione di tutto il popolo viola, dai più piccoli ai più grandi. Di "unione" parla l'architetto Marco Casamonti. I punti da perseguire si legano al futuro del club anche fuori del campo. Per questo c'è grande interesse verso la sostenibilità ambientale oltre che sul futuro del club viola, con occhio speciale di riguardo per le giovanili. Parliamo di una struttura che sarà circa 4 volte più grande di Coverciano, sede tecnica della Nazionale Italiana.
Sostenibilità
L'obiettivo della sostenibilità verrà raggiunto attraverso un investimento stimato inizialmente in 85 milioni ma lievitato col tempo, caratterizzato da un'anima green, con 1000 alberi e 50mila cespugli. Il target principale è quello di raggiungere determinati standard ecosostenibili, a partire dai materiali utilizzati: acciaio e legno, interamente riciclabili. Ed anche l'utilizzo di pannelli fotovoltaici sul tetto, assieme ad un sistema di recupero e filtraggio dell'acqua piovana, che dovrebbe essere utilizzata soprattutto per l'irrigazione dei campi. Al centro si potrà arrivare anche attraverso la tramvia, che ha avuto un discreto successo a Firenze. Ed esso disporrà comunque di parcheggi per oltre 400 veicoli.
Gli edifici del centro saranno tutti bassi ed orizzontali, in ottica del rispetto ambientale (aspetto che sulle prime battute comportò qualche grattacapo). Il progetto mira non solo alla sostenibilità ambientale propriamente detta, ma anche a quella aziendale, nell'ottica di aumentare i ricavi della società, portando la Fiorentina "a livello della città", assieme al nuovo stadio Artemio Franchi, che rientra tra i progetti che saranno finanziati dal Pnrr. In questo senso, quello dello stadio, occorre però ancora capire in quali vesti vorrà contribuire Commisso: il patron viola, del resto, vuole garanzie sulla libertà di intervento (garanzie fin qui assenti).
L'esempio del Tottenham
Il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, ha spiegato che nella fase di studio sono stati molti i centri europei visitati. Quello che più ha colpito è stato quello del Tottenham, soprattutto per l'attenzione ai particolari ed alla qualità. Ormai si sa che, in tal senso, la società londinese è tra le prime al mondo, sia a livello di stadio che più ad ampio raggio. Il Tottenham ha avviato questo processo da anni, portando la società, ad oggi, a poter vantare primati decisamente importanti in ottica ecosostenibile.
Così Barone ha raccontato come tale attenzione abbia mostrato la via, almeno in questa fase iniziale, alla società fiorentina. Perché è chiaro che tale trasformazione debba essere perseguita ogni giorno, partendo dai piccoli accorgimenti quotidiani, fino ad arrivare a investimenti importanti come quello progettato dalla società viola e ora in via di realizzazione (al netto degli ultimi ritardi).