Vlahovic esalta il gioco di Motta e parla delle ambizioni Scudetto della Juventus

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / Marco Canoniero/GettyImages
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I soli due gol messi a segno, tra l'altro nella stessa partita, quella contro il Verona, sono un bottino fin troppo misero per un attaccante dalle sue qualità, ecco perché su Dusan Vlahovic si sono accumulate diverse critiche in seguito ai tre 0-0 consecutivi della Juventus in campionato. Il serbo non ci dà grosso peso e continua a lavorare per soddisfare le richieste di Thiago Motta, il cui gioco esalterebbe le sue caratteristiche. A riferirlo è stato lo stesso Vlahovic, protagonista della prima puntata della nuova stagione del format di DAZN "My Skills".

Sulla nuova Juve di Motta:
"Mi sto trovando bene, riesco a esprimermi meglio, questo stile di gioco è più adatto a me. Con mister Allegri, comunque, mi sono sempre messo a disposizione e ho sempre fatto con piacere tutto quello che mi ha chiesto. Cosa mi ripete più spesso Thiago? Da subito mi ha parlato di disciplina: fare quelle cose che sembrano semplici, ma in realtà non lo sono. Andare a letto sempre alla stessa ora, riposare bene, dormire bene e seguire la giusta alimentazione".

Cos'è per te la Juve?
“La Juventus per me è tantissime cose: orgoglio, mentalità vincente, una famiglia. Qua tutto è diverso, la responsabilità di questa maglia è grandissima”.

Quanti gol vorresti segnare quest'anno?
“Non mi pongo limiti, alzo sempre l’asticella. Non sono mai stato contento, neanche nella stagione in cui dalla Fiorentina sono andato alla Juventus e ho segnato 24 goal. Si può sempre fare meglio”.

Per lo Scudetto sarà una sfida con l'Inter?
“Sarà un duello contro noi stessi. Ci sono tante squadre che possono lottare per lo scudetto, è presto per dirlo. L’Inter è la squadra che lo scorso anno è stata migliore di tutte, senza ombra di dubbio: sono una squadra fortissima. Quest’anno però sarà un campionato deciso dai dettagli”.

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Cosa ruberesti agli attaccanti più forti d'Europa?
“Da Haaland prenderei il modo in cui attacca l’area. Quando parte, è difficile da fermare, per come attacca la profondità e per il fisico che ha. Da Lautaro prenderei il posizionamento del corpo, è micidiale. L’anno scorso è stato giustamente il migliore e ho grande rispetto per lui. A Kane e Lewandowski ruberei la finalizzazione, a Osimhen la velocità”.

L'importanza dell'aspetto mentale:
“A volte in campo se capitano cose che non vanno bene, inizio ad agitarmi. Ma è una cosa che sto cambiando perché è inutile. Come ha detto Djokovic: “La mia capacità più grande è saper cancellare l’errore”, lo ha detto anche Cristiano Ronaldo. Questo è un aspetto su cui posso migliorare. In generale, è importantissimo avere equilibrio. Non esaltarsi quando le cose vanno bene e non abbattersi quando vanno male. L’ho imparato in questi anni alla Juventus perché giocando ogni tre giorni hai sempre una nuova possibilità. Devi essere costante e al top, è difficile e non sempre possibile. Qui se vinci è la normalità: chi vuole diventare il migliore, deve avere questa mentalità”.

Vorresti essere un leader nello spogliatoio?
“Se penso di diventare un riferimento per i miei compagni, anche per i più giovani, devo avere un comportamento eccellente e dare l’esempio a tutti, con il lavoro prima e dopo l’allenamento, con l’atteggiamento in campo. Spero di essere un esempio per loro e di esserlo ancor di più nel futuro”.