Le voci sul ritorno in azzurro, il ritiro e le idee sulla Juve: parla Bonucci

Le parole dell'ex difensore a tema Juve e Nazionale
Bonucci
Bonucci / ANP/GettyImages
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Fresco di ritiro dal calcio, dopo una stagione divisa tra Germania e Turchia, Leonardo Bonucci è tornato a parlare e lo ha fatto a tutto tondo, ospite di Cronache di Spogliatoio. Il discorso è partito dalla stretta attualità, con riferimento agli Europei e al percorso dell'Italia, spostandosi poi sulle voci legate a un'esperienza in azzurro (smentite) e sulle previsione a tema Juventus, con l'approdo di Thiago Motta in panchina. Queste le parole dell'ex difensore centrale, pronto a vivere il corso da allenatore:

Sull'Italia: "Con l'Albania mi erano piaciuti, facevano la corsa in più per il compagno. Dopo non so cosa possa essere successo, forse la sconfitta con la Spagna per il modo in cui è arrivata ha fatto crollare le certezze. Per capire il perché uno ci deve stare dentro e viverlo. Senza dare colpa a nessuno ma sicuramente l'Italia non era quella vista con la Svizzera" riporta IlBianconero.

Ruolo nello staff azzurro: "Sono state voci praticamente inventate dal nulla. Adesso farò il percorso da allenatore a fine luglio a Coverciano ma la mia idea è prendermi un po' di riposo, godermi la famiglia dopo questo corso".

Possibili modelli: "Siamo qui per divertici e non per fare polemica quindi dico a chi mi ispiro. Sono due in particolare, Conte e Mancini. Conte per l'aspetto tattico, tecnico e per quella voglia di tirarti fuori sempre il massimo, di andare a scovare quella voglia e quella fame".

Assenza a Euro 2024: "E' stato il motivo che mi ha spinto ad andare avanti quest'anno; era un obiettivo poi andando avanti con il tempo e il cambio di allenatore ho capito che questa possibilità non ci sarebbe stata. Ovvio che quando vedi dei compagni e dei fratelli con cui hai lottato, quella voglia di dire "avrei potuto dargli una mano" ti viene. Poi il singolo uomo non fa la differenza, qualcosa con l'esperienza l'avrei potuta fare ma ormai le cose sono andate così".

Confronto col 2016: "A livello tecnico questa nazionale è più forte di quella del 2016, come carisma, leadership ed esperienza magari è mancato qualcosa".

Su Thiago Motta: "Credo che in questo momento se la Juventus voleva dare un nuovo progetto tecnico guardando al futuro sia stata la scelta migliore per quello che ha dimostrato al Bologna. Da giocatore ha vissuto grandi piazze; ovvio che la Juventus richiede, non ti dà tempo di sbagliare e devi subito dimostrare."

Sempre sulla Juve: "Il mio auspicio è che fin dall'inizio si riescano ad incastrare tutti i meccanismi in modo che questo nuovo modo di interpretare il calcio dopo tre anni vissuti come tutti sappiamo, abbia un inserimento veloce nella testa dei giocatori perché noi tutti juventini vorremmo rivedere la Juve giocare, divertire e vincere."

Sul ritiro: "Ho smesso perché dentro non avevo più quel fuoco che mi alimentava e prima di andare a fare figure barbine in giro per il mondo ho preferito smettere. Ho fatto un'esperienza, anzi due, all'estero che mi hanno riempito e dato le ultime risposte che cercavo. Ora sono veramente apposto con me stesso".

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