Young Boys e Manchester City: agli estremi della Champions League
Sarà la partita numero 164 in Uefa Champions League per Pep Guardiola. Una competizione che ha vinto già 3 volte; alzandola ancora è riuscito a scrollarsi di dosso il peso di 12 anni di astinenza. Barcellona (2009), Barcellona (2011) e Manchester City (2023). La Finale con l'Inter ha rappresentato la vittoria numero 100 in Champions, in un incrocio di statistiche ipoteticamente perfetto per chiudere un ciclo.
Non si è chiuso. E non si chiuderà ancora per diverso tempo, a meno di scelte lontane dalle aspettative da parte del catalano. L'allenatore del City a gennaio compirà 53 anni e, considerando l'età di molti suoi colleghi, potrebbe avere ancora altri 15 o 20 anni di carriera davanti a se. Non che gli servano per diventare il migliore della storia anche a livello di Palmarés. Con 35 trofei in 15 anni, a Guardiola ne mancano soltanto 14 per raggiungere Sir Alex Ferguson (a 49).
Torniamo però all'attualità. Sul fatto che il Manchester City sia la migliore squadra del pianeta penso ci siano pochi dubbi. L'ha dimostrato in modo evidente dominando Premier League e Champions League soltanto qualche mese fa e ha ricominciato a un ritmo leggermente inferiore (ma sempre molto alto) anche nella corrente stagione.
È la miglior squadra del pianeta anche per quanto concerne il valore della rosa. Come riportato su transfermarkt il Manchester City vanta una valutazione media dei suoi calciatori di oltre 50 milioni di euro, su un totale di un miliardo e 260 milioni in totale. Nel prossimo turno di Champions League affronterà in trasferta lo Young Boys che, con un valore medio dei giocatori di appena 2 milioni di euro e una valutazione totale inferiore ai 60, è la squadra sulla carta meno forte dell'intero torneo.
La carta (digitale) che mette a confronto anche i due giocatori più preziosi.
Erling Haaland - 180M
Meschack Elia - 6M
Il norvegese ha un valore superiore di 30 volte rispetto all'attaccante nato a Kinshasa, ma nessun gol all'attivo nella corrente Champions, in cui Elia si è invece sbloccato nella sconfitta contro il Lipsia.
Un confronto che diventa più regolare se guardiamo ai due allenatori. In quanti possono vantarsi di avere un bilancio pari con Pep Guardiola? Lo svizzero Raphael Wicky sì. Ha 46 anni e da calciatore ha militato una stagione nell'Atletico Madrid, in Segunda Division (2001). Si è formato come tecnico nel Basilea e, dopo un paio di esperienze negli Stati Uniti, lo ha scelo lo Young Boys. Coppa e campionato al primo anno dopo aver fallito l'accesso ai gironi di Conference League. Non male come approccio
Se con Pep Guardiola ha un bilancio positivo, il dato che stupisce ancor di più è quello riguardante la Champions League. 10 partite, 5 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte. Il passaggio del turno in un gruppo formato da Manchester United, Benfica e CSKA Mosca, ma soprattutto le vittorie illustri contro Guardiola e Mourinho. Il tutto da allenatore esordiente con il Basilea, nella stagione 2017-18.
Prima batte José Mourinho, allora tecnico dei Red Devils campioni in carica della Uefa Europa League, nella fase a gruppi e in una partita tirata e vinta al 90° con gol di Lang.
Poi vola agli Ottavi di Finale e pesca il Manchester City. Viene eliminato ma esce a testa alta dopo aver battuto in rimonta Pep Guardiola all'Etihad Stadium.
Vittorie che restano. Dopo le quali la carriera dello svizzero non ha preso direzioni ovvie ed esaltanti come capitato a molti suoi colleghi. Oggi sarà lui ad accogliere Guardiola nello Stadion Wankdorf, questa volta non ultimo, ma terzultimo nella classifica degli stadi più capienti della Champions League 2023-24 con circa 32.000 posti.