Zaccagni decide su rigore un derby teso: caos nel recupero, Lazio in semifinale
Il tabellone di Coppa Italia ci regala un derby della Capitale ai quarti, una sfida che vale dunque sia per l'accesso alla semifinale, contro una tra Juventus e Frosinone, che come nuova tappa di una sfida eterna - quella tra Lazio e Roma - sempre carica di tensione. La prima occasione è biancoceleste e arriva al 10' con Castellanos, approfittando di un disimpegno sbagliato di Kristensen: Mancini devia in corner. A provarci è poi Lazzari che salta due uomini e conclude: ancora Mancini utile per evitare pericoli a Rui Patricio. Sfida assolutamente bloccata, la Roma tiene palla ma non trova varchi e lascia Lukaku troppo isolato, neanche la Lazio riesce a tornare pericolosa nella seconda parte della ripresa: si va all'intervallo sullo 0-0, risultato in linea con quanto visto.
Avvio difficile di ripresa per la Roma: out Dybala per infortunio e poi gran parata di Rui Patricio su colpo di testa di Vecino. La Lazio sfrutta la difficoltà della Roma e passa in vantaggio dal dischetto, con Zaccagni che spiazza Rui Patricio. Lo stesso portiere portoghese evita poi il raddoppio biancoceleste, superandosi in uscita, con Vecino che poi ci prova ancora (dalla distanza) e sfiora il palo. La sfida si fa nervosa e la Lazio riesce a rendere innocuo il possesso giallorosso, affidandosi al contropiede e vanificando gli attacchi della Roma (nonostante i cambi offensivi di Mourinho, con Lukaku, Azmoun, El Shaarawy e Belotti insieme). Due occasioni nel finale per la Roma: prima Mandas salva su Belotti e poi Lukaku, in rovesciata, manda alto alla fine del recupero. La Lazio vola in semifinale dopo un derby teso, espulsi Pedro, Azmoun e Mancini, deciso da un episodio.
La chiave tattica
Roma più intraprendente in avvio, pronta ad appoggiarsi sulle sponde di Lukaku e su un Dybala sempre bravo a svariare, ma da entrambe le parti non mancano errori in disimpegno anche piuttosto banali, a testimonianza della tensione. La posizione di Dybala merita una menzione speciale, l'argentino - che talvolta predica nel deserto - arretra il raggio d'azione per togliere punti di riferimento e trovare palloni giocabili: una vera costante del primo tempo. La Lazio dal canto proprio si affida alle ripartenze, provando ad approfittare degli errori giallorossi in impostazione (neanche troppo rari). Sfida comunque bloccata, in cui sembra farla da padrone la voglia di non sbilanciarsi troppo e di non rischiare: Roma con Lukaku troppo isolato e Lazio che si limita a difendere con ordine.
L'uscita di Dybala nell'intervallo è chiaramente un duro colpo per la Roma e toglie un protagonista, con gol immediato della Lazio su rigore a complicare ancora le cose. Un gol che dà fiducia alla Lazio e che spinge Mourinho a cambiare: dentro Azmoun e Spinazzola per Karsdorp e Zalewski per allentare l'assalto biancoceleste. I due cambi si traducono anche in altre novità, nello specifico Bove si sposta sull'esterno e agisce da quinto a destra in una sfida divenuta - dopo il rigore - più che mai nervosa e spezzettata. La Roma tiene palla ma si rivela troppo compassata e prevedibile in impostazione, non riuscendo ad arrivare al tiro nonostante i tanti attaccanti in campo. La presenza contemporanea di Belotti, Lukaku, Azmoun ed El Shaarawy fa saltare ogni valutazione tattica, Roma chiamata ad assaltare la porta di Mandas ma Lazio capace di resistere all'apnea finale.
L'episodio della partita
Intervallo e inizio di ripresa del tutto nefasti per la Roma, per due fatti che indirizzano in modo evidente l'andamento della partita: da un lato la sostituzione obbligata di Dybala, out per un fastidio muscolare, d'altro canto il fallo ingenuo di Huijsen che porta al rigore che decide il match (e che sblocca una partita fin lì priva di occasioni).
Il migliore in campo
Romagnoli Sfida da assoluto protagonista per il centrale biancoceleste, capace di gestire senza problemi Lukaku nel primo tempo e sempre reattivo anche nella ripresa, con la Roma proiettata in avanti a caccia del pareggio nel finale.
Le pagelle
Mancini 6,5 Utilizzato ancora al centro della difesa, esce con personalità ed è reattivo anche quando si tratta di ostacolare le conclusioni avversari. Letture puntali e consueta carica agonistica, il giallo (non una novità) macchia parzialmente la sua prova.
Huijsen 5 Dopo un primo tempo sulla falsa riga della sfida con l'Atalanta, assolutamente incoraggiante, cambia in negativo il corso del match col fallo su Castellanos che porta al rigore del vantaggio biancoceleste.
Dybala 6 Svaria e si muove per tutto il campo, cerca palloni giocabili e alterna giocate brevi a lanci lunghi: talvolta predica nel deserto. Esce a fine primo tempo per un problema muscolare, un episodio che cambia chiaramente la partita.
Romagnoli 7 Sfida sempre speciale, da tifoso biancoceleste e da ex della partita. Controlla agevolmente un Lukaku spesso troppo isolato ed è sempre puntuale sia in anticipo che nel gioco aereo.
Zaccagni 7 Mette in difficoltà Kristensen in ripartenza nel primo tempo, con spunti in velocità e azioni personali, e decide la sfida con il gol su rigore (spiazzando Rui Patricio) a inizio ripresa. Per sbloccare la sfida serviva un episodio e lui risponde presente.
Vecino 7 Gli manca solo il gol, ci prova tre volte ma trova Rui Patricio sulla propria strada. Partita da protagonista per l'ex Inter, il più pericoloso tra i biancocelesti in zona gol e sempre pericoloso coi suoi inserimenti.