Zaniolo e lo strappo: per la Roma è arrivato il momento di cederlo?
Passiamo gran parte della nostra vita ad aspettare qualcosa che probabilmente non arriverà mai. Una telefonata, un incontro, una chiacchierata, una svolta che possa cambiare la nostra esistenza. Le speranze della Roma di riprendersi un posto di rilievo all'interno del panorama calcistico nostrano erano - o magari lo sono ancora - affidate a Nicolò Zaniolo, il quale può essere ancora considerato uno dei talenti più promettenti della Serie A.
La fiducia dei tifosi giallorossi non è crollata nemmeno quando si ruppe due volte il crociato tra il 2020 e il 2021. Anzi, la voglia di rivedere in campo i suoi dribbling e quei tocchi di classe che ricordavano quelli di un certo numero 10 era persino aumentata. Dalle parti dell'Olimpico, però, il vero Zaniolo non si è più rivisto e ora la Roma valuta la sua cessione già a gennaio.
Come ha fatto il classe '99 a passare da potenziale craque che avrebbe riportato in alto l'Italia del pallone a oggetto misterioso ed esubero di lusso? Colpa degli infortuni? No, quelli sono solo un pretesto perché dietro c'è molto di più.
Problemi di crescita e di ruolo
Proprio come un naufrago che passa anni e anni su un'isola deserta si accorge che la civiltà è molto cambiata rispetto a come l'aveva lasciata, e che a cambiare è stato anche lui stesso, allo stesso modo anche Zaniolo ha dovuto fare i conti con una Roma nuova dopo il suo rientro. Dal suo mentore Di Francesco a Fonseca, che praticamente non l'ha mai potuto impiegare, si è passati a José Mourinho e al suo gioco meno estetico ma più pragmatico.
Il nuovo manifesto calcistico giallorosso improntato al risultatismo sembrava potersi sposare con la versione 2.0 di Zaniolo, il quale durante la riabilitazione ha vissuto una profonda trasformazione sotto il piano fisico. Dal leggero arbusto che avevamo potuto apprezzare prima dell'infortunio, siamo infatti passati a un'imponente quercia fatta di muscoli. Ne sarebbe dovuto conseguire che il Zaniolo-bodybuilder sarebbe stato perfetto per le ripartenze di stampo mourinhano, ma in questo anno e mezzo sotto la guida dello Special One raramente abbiamo visto strappi del numero 22 che non portassero alla perdita del pallone.
Evidentemente il talento di Zaniolo ci aveva talmente abbagliato in passato che abbiamo concesso un enorme credito a un giocatore che in passato è stato troppo sfortunato. Ed è per questo che gli abbiamo perdonato un'annata sotto tono addolcita solo dal gol in finale di Conference League. Quella dell'anno scorso doveva essere una stagione di rodaggio, mentre quella in corso quella del definitivo riscatto, ma finora così non è stato.
Con soli due gol e tre assist tra campionato ed Europa League, il suo indice di gradimento tra i tifosi è ai minimi storici come dimostrano i fischi del pubblico dell'Olimpico dopo la sostituzione del Genoa in Coppa Italia. José Mourinho continua a difenderlo strenuamente ma lui stesso è responsabile di aver svuotato Zaniolo di tutto il suo repertorio tecnico per poi limitarlo a semplice boa che grazie alla sua mole può aiutare la squadra ad avanzare.
Lo Special One non è ancora riuscito a trovare una collocazione tattica per questo giocatore che non ha il movimento tra le linee del trequartista, il dribbling dell'ala o la freddezza della una punta. È un ibrido ed è perfino difficile etichettarlo come centrocampista o attaccante.
Cessione remunerativa e all'estero
L'acquisto in estate di Paulo Dybala non ha fatto che mettere ancora di più in imbarazzo Zaniolo che si è ritrovato espropriato della sua porzione di campo preferita, quella del centro-destra. Per pedigree e per come sta trascinando la squadra, è difficile pensare in un cambio di posizione della Joya che dev'essere messo nella miglior condizione possibile. Alla Roma, dunque, si è arrivati in una condizione tale che il fabbisogno di un altro giocatore vengano prima di quello di Zaniolo, che non è più il talento da aspettare ma una semplice pedina che serve solo relativamente.
Per questo la sua cessione non farebbe storcere il naso come in passato nella Capitale. Nelle ultime ore si parla dell'interessamento da parte di Tottenham, West Ham e Borussia Dortmund, tutti club pronti a mettere sul piatto i 40 milioni richiesti dalla proprietà giallorossi. Una sua partenza all'estero renderebbe tutti contenti: in primis la Roma che incasserebbe una cifra importante e non andrebbe a rinforzare le dirette rivali, poi José Mourinho che non si ritroverebbe più a fare i conti con l'aporia riguardante la sua collocazione tattica, e infine Zaniolo stesso che forse ha bisogno di rimettersi in discussione in un nuovo paese per riscoprire di cosa è capace.