Zenga: "Il mio Cagliari è pronto". E il presidente Giulini vuole riaprire lo stadio
Walter Zenga è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di sabato sera contro l'Hellas Verona, valevole per il recupero della 25a giornata del campionato di Serie A. Esordio assoluto per il tecnico sulla panchina del Cagliari: “La vigilia è sempre strana da vivere. Devo rimettermi in fase di preparazione a una trasferta. Sono emozioni particolari, devi recuperare i gesti. Ho già deciso sia moduli che interpreti anti-Verona, darei la formazione adesso, non credo nei segreti ma non lo faccio perché ho ancora un allenamento e prima vorrei dirlo ai ragazzi. A livello professionistico nel calcio non ci sono segreti. Ci sono stati degli imprevisti in queste ultime settimane a livello di infortuni ma io sono stato chiamato dalla società per trovare le soluzioni”.
Ritorno in campo piuttosto strano per entrambe le formazioni: “I giocatori arrivano da un periodo strano. Prima in casa e poi a gruppetti ma senza mai un test ufficiale. Per noi è stata una lunga attesa. Non sarà solo un nuovo inizio per i giocatori. Lo sarà anche per i giornalisti e per i tifosi. Ci dovremo abituare a un altro modo di vivere il calcio. Anche per gli allenatori sarà un test anomalo perché giocheremo con lo stadio vuoto, perché ci arriveremo con due pullman e perché avremo cinque sostituzioni. Noi a Cagliari abbiamo testato una settimana tipo del campionato giocando, in famiglia, sabato, martedì, sabato. Andando allo stadio come se fossimo davvero a poche ore da una partita di Serie A. Secondo me il segreto è giocare a pallone e non pensare ad altro. Credo saranno avvantaggiate le squadre che giocano palla a terra e con qualità e soprattutto le squadre che a livello mentale sanno fare la differenza. Ma sarà importante soprattutto il recupero. Medici e staff saranno decisivi per questo in trasferta abbiamo deciso sempre di partire in giornata. Questa non è una volata finale dell’altro campionato questo sarà un campionato a sé. Non c’è nessun aspetto psicologico negativo a giocare a porte chiuse. Mi è già successo tante volte in carriera e so che non incide più di tanto”.
Sarà un Cagliari diverso da quello visto con Rolando Maran: “Non voglio pensare, come è stato detto, che sarà solo un Cagliari camaleontico. Voglio un Cagliari che se la giochi con tutti e basta. A Crotone ho cambiato modulo in 4 giorni e a Venezia in appena 3 giorni quando sono subentrato in panchina. L’adattabilità dei giocatori fa la differenza. E quando una società cambia tecnico vuole che questo dia la sua impronta per provare a dare una svolta. Senza Joao Pedro? Abbiamo diverse soluzioni in attacco. Poi io non credo che se metti più attaccanti vinci, dipende dalla filosofia della squadra”. Infine una chiosa sui tanti ragazzi della Primavera chiamati in questi giorni: “Penso sia stata una scelta logica chiamare nove giovani per integrare la rosa della prima squadra in questi allenamenti. Carboni ormai lo reputo un giocatore della prima squadra. E insieme a lui domani a Verona verranno anche i centrocampisti Lombardi e Ladinetti”.
Oggi ha parlato anche il presidente rossoblù Tommaso Giulini, il quale ha invocato l'apertura dello stadio ai microfoni de L'Unione Sarda: "In Sardegna il contagio è pari a zero, permetteteci di accogliere all'Arena i nostri tifosi. Le istituzioni nazionali e regionali possano prendere in considerazione l'idea di consentire lo svolgimento delle competizioni sportive professionistiche con accesso limitato al pubblico, quantomeno nelle regioni ad indice di contagio pari a zero, in osservanza di protocolli da adottarsi ad hoc e volti a garantire la sicurezza e la tutela della salute degli spettatori. riteniamo importante riportare l'auspicio delle massime autorità calcistiche a livello mondiale e nazionale, e in particolare le dichiarazioni ufficiali del presidente della Fifa Gianni Infantino del 6 giugno destinate alle 211 Federazioni Associate, nonché quelle rilasciate dal presidente della Figc Gabriele Gravina, le quali convergono nell'auspicare l'adozione di misure che consentano l'apertura parziale e in sicurezza degli stadi ai tifosi, la cui presenza fisica rappresenta un elemento centrale e imprescindibile dello svolgimento delle manifestazioni calcistiche, da un punto di vista sia sportivo, sia sociale".
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