Ranieri blinda Soulé, parla del problema della Roma e del futuro di Pellegrini

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri / Gabriele Maltinti/GettyImages
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A due giorni dalla partita contro il Genoa, che aprirà la 21ª giornata di Serie A, il tecnico della Roma Claudio Ranieri si è presentato in conferenza stampa per analizzare la situazione della squadra giallorossa, parlare un po' di mercato (soprattutto dei giocatori capitolini accostati ad altri club) e di obiettivi. Queste le parole del mister della Roma.

"Il Genoa è una squadra compatta, sono determinat e pratici, e ripartono veloci. Servirà gara di grande intelligenza. Noi con il centrocampo a tre siamo più pragmatici, le preventive le chiedo soprattutto ai difensori che non devono far ripartire le punte".

"Tutto è possibile nel calcio ma onestamente non credo Pellegrini vada via a gennaio, se poi venisse una squadra e lui fosse contento di andare... Ma vale per lui come per tutti. Onestamente non credo vada via, ma è una mia sensazione. Credo molto in Soulé: penso sia un giocatore del futuro della Roma, sta migliorando sotto l'aspetto che gli chiedo, ossia essere più pratico e toccare meno il pallone. Resta sicuramente con noi perché credo molto in lui".

"Io ho sempre detto che si gioca per i tifosi, sono la cosa più bella che ci possa essere, spero si possa correre ai ripari e che la Questura consenta ai nostri tifosi di accompagnarci a Udine".

"In questo momento sto preferendo Baldanzi a Soulé perché l'anno scorso ha fatto sei mesi di adattamento. Dà il brio che mi manca. È un altro ragazzo che tengo in grande considerazione. Non parlo di mercato e dei nomi che si fanno per l'esterno. Cerco un giocatore da Roma per quest'anno e per il futuro, con qualità sia difensive che offensive, che possa giocare a quattro e a cinque, sia a destra che a sinistra".

"Da quando sono arrivato l'obiettivo è giocare partita dopo partita. Non mi piace promettere più di quello che possiamo fare e prendere in giro i tifosi. Dobbiamo dare alla Roma una identità sicura, poi lotteremo su tutti i fronti e se gli altri si dimostreranno migliori lo ammetteremo. Lo sport è bello per questo".

"Non credo che il probllema del gruppo sia emotivo o psicologico. Penso sia un problema di attenzione e mi spiace perché guardiamo filmati per vedere dove sbagliamo. Poi sono i ragazzi che se lo devono ricordare in campo. Col Bologna ci siamo persi nel momento in cui spingevamo di più e contro troppi uomini. Attacchiamo tutti e non capiscono che se lo facciamo in cinque, almeno due devono restare come sentinelle oltre ai difensori. Dopo il gol abbiamo avuto quattro, cinque minuti in cui sembravamo morsi dalla tarantola e potevamo prendere anche il terzo... Lavoriamo per questo, si parla sempre delle preventive, anche oggi in partitella. Siamo la squadra che ha subito più ripartenze e gli avversari ci giocano su questo. Lo farei anche io".

"Mi aspettavo questa Roma perché se si cambia allenatore il morale e l'autostima sono a terra. Ora abbiamo risolto questi problemi, si lavora con voglia e duramente. Sembrerà strano ma contro il Como abbiamo perso correndo più che contro la Lazio. Il correre bene è quello che conta. Stiamo facendo sufficientemente bene ma non sono ancora contento".

"Sicuramente rivedremo Cristante con la maglia della Roma. Ha iniziato ad allenarsi sul campo e ora deve solamente aumentare i carichi di lavoro. Se mi conoscete bene, quella di Bologna non è la mia Roma. Sto lavorando per immettere le mie convinzioni, a me non piace il possesso palla ma soltanto lavorando si riesce a migliorare".


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