Reclamo di Leghe e sindacato calciatori contro la FIFA: nota ufficiale della Serie A

Reclamo presentato in Commissione UE: calendari intasati e troppe partite nel 2025/26
Crystal Palace FC v Liverpool FC - Premier League
Crystal Palace FC v Liverpool FC - Premier League / Alex Pantling/GettyImages
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Lo scontro istituzionale continua e trova nuovi spunti, nuovi fattori di criticità su cui far leva: l'associazione delle Leghe europee e Fifpro Europa - sindacato dei calciatori - hanno presentato un reclamo alla Comissione UE, con la partecipazione aggiuntiva da LaLiga, contro la FIFA. Il tema al centro del reclamo è quello di una posizione dominante e dell'annesso abuso nella creazione dei calendari internazionali per il biennio 2025-2026: non sarebbero insomma calendari che tengono in considerazione gli interessi e le necessità degli atleti ma impegni imposti, decisi unilateralmente dalla FIFA stessa.

Un nodo fondamentale è quello degli impegni troppo ravvicinati e delle competizioni troppo frequenti che non garantiscono però, al contempo, introiti tali da favorire un sistema calcio all'insegna della sostenibilità. Al centro del dibattito ci sono in particolare il Mondiale per Club 2025 negli USA, con tanti aspetti ancora da chiarire per quanto riguarda la sua nuova versione, e il Mondiale in programma nel 2026 (in Messico, Canada e USA).

Il reclamo alla Commissione UE

L'aumento delle partite, connesso al passaggio del Mondiale per Club a 32 squadre e al Mondiale a 48 Nazionali, va ad amplificare i rischi di infortuni e i calciatori non si sentono dunque tutelati a fronte di un aumento di circa 15 partite a stagione (per i club più importanti). Questo quanto affermato da Fifpro e dall'associazione delle Leghe tramite il reclamo: "Il calendario internazionale di calcio, eccessivamente saturato, mette a rischio la sicurezza e la salute dei giocatori, e minaccia la sostenibilità economica e sociale di importanti competizioni nazionali apprezzate per generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo" riporta l'Ansa.

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La nota ufficiale della Lega Serie A

Al contempo anche la Lega Serie A ha preso posizione in modo ufficiale:

"1. Il reclamo alla Commissione europea sul calendario delle partite denuncia come il conflitto di interessi della FIFA come organizzatore di competizioni e allo stesso tempo organo di governo, unito alla mancanza di un impegno significativo con le parti in causa, violi il diritto della concorrenza dell`Unione europea.

2. La denuncia si concentra sul calendario internazionale degli incontri maschili, comprese la Coppa del mondo per club FIFA 2025 e la Coppa del mondo FIFA 2026.

3. L`eccessiva saturazione del calendario calcistico internazionale mette a rischio la sicurezza e il benessere dei calciatori e minaccia la sostenibilità economica e sociale di importanti competizioni nazionali, apprezzate da generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo.

La FIFPRO Europe e le Leghe Europee, che rappresentano i sindacati dei calciatori e le Leghe nazionali europee, insieme a LaLiga, hanno presentato oggi un reclamo alla Commissione Europea contro la FIFA per la sua condotta in merito all`imposizione del calendario internazionale delle partite, comprese le decisioni relative alla Coppa del Mondo per Club FIFA 2025.

Il reclamo, dettagliato e documentato, è stato formalmente presentato alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea.

La presentazione della richiesta segue un`ampia revisione del caso da parte degli avvocati che agiscono per conto della FIFPRO Europe e delle Leghe europee, i cui organi decisionali hanno approvato l`azione legale a luglio. L`azione legale si inserisce nel contesto delle diffuse preoccupazioni espresse pubblicamente dai calciatori sull`impatto che un calendario calcistico insostenibile ha sulla loro salute, sul loro benessere e sulla longevità delle loro carriere. Il comportamento della FIFA minaccia anche la sostenibilità economica e sociale e la stabilità di importanti competizioni nazionali, apprezzate da generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo.

I dirigenti della FIFPRO Europe, delle Leghe europee e de LaLiga hanno presentato i dettagli del reclamo in una conferenza stampa tenutasi oggi a Bruxelles, sottolineando come la FIFA ricopra ruoli contrastanti come organo di governo e organizzatore di competizioni, che danno origine a un conflitto di interessi. E` stata evidenziata l’assenza di un giusto iter decisionale e la mancanza di un impegno significativo da parte della FIFA con i calciatori e le Leghe sulle questioni relative al calendario e come la FIFA abbia usato il suo potere regolatore per promuovere i suoi interessi commerciali a spese degli stakeholders (giocatori e leghe).

Il reclamo illustra come l`imposizione delle decisioni della FIFA sul calendario internazionale costituisca un abuso di posizione dominante e violi il diritto dell`Unione Europea. La recente giurisprudenza dei tribunali dell`UE, comprese le sentenze della Corte di Giustizia Europea nei casi “Super League” e “Diarra”, chiarisce che, dato il suo conflitto di interessi, la FIFA deve esercitare le sue funzioni di ente regolatore in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato, così da neutralizzare suddetto conflitto di interessi. In questo contesto, il coinvolgimento dei rappresentanti dei sindacati dei calciatori e delle Leghe nel processo decisionale sulle questioni relative al calendario è giuridicamente indispensabile.

Le regole e la condotta della FIFA sono ben al di sotto di quanto richiesto dal diritto dell`UE e danneggiano gli interessi economici delle Leghe nazionali e la salute e la sicurezza dei calciatori del calcio europeo. Un`azione legale presso la Commissione Europea è diventata necessaria per salvaguardare il settore calcistico europeo, che è una forza culturale e di intrattenimento globale. La FIFPRO Europe, le Leghe europee e LaLiga sono ansiose di lavorare a stretto contatto con la Commissione europea, oltre che con le Istituzioni pubbliche competenti e le parti interessate del mondo del calcio, nello svolgimento di un`indagine preliminare sul reclamo.

I denuncianti si riservano il diritto di presentare ulteriori informazioni e prove rilevanti sugli effetti negativi che la condotta scorretta della FIFA sta causando alle Leghe nazionali e ai calciatori".