Ricorso contro la sentenza su Gudmundsson: la posizione della Fiorentina e i rischi
Dopo la notizia dell'assoluzione di Albert Gudmundsson dalle accuse di violenza sessuale, decisione arrivata il 10 ottobre scorso, la Fiorentina e ancor di più il calciatore speravano che la situazione fosse ormai chiusa in toto e che non potesse presentare un'ulteriore coda come invece sta accadendo. La Procura della Repubblica ha infatti deciso di ricorrere in appello contro la sentenza di assoluzione di cui sopra: la Procura aveva quattro settimane di tempo per presentare il riscorso e si è dunque mossa in tempo, rispettando quanto previsto in Islanda.
La notizia del ricorso ha colto di sorpresa anche l'avvocato di Gudmundsson, Vilhjalmur Vilhjamsson, che a visir.is si è espresso così su quest'ultimo risvolto: "È sorprendente che il Pubblico Ministero abbia deciso di ricorrere in appello contro questa sentenza, poiché la sentenza è molto ben motivata e il risultato è giuridicamente corretto" (riporta FirenzeViola). A questo punto è legittimo, dal punto di vista viola, domandarsi quali siano le conseguenze sul piano sportivo per il giocatore, ferma restando la sentenza di ottobre.
Ricorso contro l'assoluzione di Gudmundsson: la posizione viola
C'è il rischio che Palladino, al netto del recente infortunio da cui l'islandese deve ancora recuperare, debba fare a meno dell'ex Genoa da qui alla fine della stagione per ragioni extracampo? La risposta è negativa: qualsiasi sviluppo della vicenda, infatti, emergerebbe soltanto a stagione finita. Palladino potrà dunque contare su Gudmundsson fino alla fine del 2024/25, senza temere che il calciatore debba fare i conti con assenze forzate.
Spostando il discorso più a lungo termine ci aiutano le parole di Pradè risalenti allo scorso settembre, quando l'uomo mercato viola spiegò che la Fiorentina "è tutelata al 100%", sottolineando come il giocatore rischi "poco o nulla" e come il tipo di formula imbastito col Genoa non ponga i viola in una situazione di rischio. Il contraccolpo, insomma, potrebbe essere quello legato all'aspetto mentale e al pensiero - da parte del calciatore - di cosa potrà accadere a stagione finita.