Sandro Piccinini commenta le parole e l'atteggiamento di Thiago Motta dopo l'esonero dalla Juve

Sandro Piccinini è tornato a parlare di un argomento caldo in casa Juventus: il progetto - fallito - di Thiago Motta. Tramite il suo podcast La Sciabolata, su La Repubblica, il telecronista di Prime Video ha commentato l'intervista rilasciata dall'ex tecnico bianconero dopo l'esonero, con tante perplessità sulle parole e sul comportamento del mister italo-brasiliano.
"Stupiscono le ultime parole di Thiago Motta. Continua a dire che andava tutto bene, come il capitano della canzone di De Gregori che non vede l'iceberg. Per questo Giuntoli ha chiamato Tudor. Motta ha detto che il rapport con i giocatori era ottima e ha detto che chi sostiene il contrario dice una bugia. Però i conti non tornano perché se i rapporti erano così buoni cosa è successo nelle partite contro Atalanta e Fiorentina? Perché quelle disfatte? Perché l'eliminazione con il PSV Eindhoven? Motta ha parlato di qualche piccolo errore, di qualche errori di scelta ma quelle sono state sconfitte di dimensioni catastrofiche".
"Come si spiegano quelle sconfitte se tutto andava bene all'interno? Motta ha detto anche che nessuno ha parlato male pubblicamente, ma non ha capito la differenza che c'è fra le dichiarazioni pubbliche e i comportamenti privati. Potrebbe chiedere al suo vecchio allenatore Mourinho cosa è successo a Roma nell'ultimo anno da questo punto di vista. Se Motta è stato così onesto nell'intervista forse non si è accorto che qualcosa non andava bene".
"Ecco perché Giuntoli deve aver pensato a Motta come al capitano famoso della bellissima canzone di De Gregori sul Titanic. Quella che diceva 'è solo un po' di nebbia che annuncia il sole, andiamo avanti tranquillamente'. Quando Giuntoli ha capito questo ha chiamato Tudor".
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