Scaroni sulla crescita del Milan, sul peso dei risultati e sul tema stadio

Le parole del presidente rossonero dal Festival dello Sport di Trento
AC Milan v AS Roma - Serie A TIM
AC Milan v AS Roma - Serie A TIM / Stefano Guidi/GettyImages
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Paolo Scaroni, presidente del Milan, è tornato a parlare e lo ha fatto da Trento, nello specifico dal Festival dello Sport nel corso dell'evento "Gli stati generali del calcio italiano". Un intervento, quello del patron rossonero, incentrato in parte sul rendimento della squadra di Fonseca ma - ancor di più - sulla crescita del Milan negli ultimi anni e sulla sostenibilità come parola d'ordine. Non possono mancare ovviamente riferimenti al tema stadio, criticità ormai nota nel contesto rossonero e non solo. Queste le parole di Scaroni riportate da MilanNews.

La crescita del Milan e il momento attuale: "Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma è solo una parte del successo. Se poi non vinciamo le partite non andiamo da nessuna parte. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

Il nuovo stadio: "Anni fa sono stato uno dei primi a dire che San Siro è vecchio e ho proposto di abbatterlo per costruirne uno nuovo. Mi guardarono male perché volevo buttare giù la Scala del Calcio. Hanno buttato giù Wembley a Londra. I club hanno bisogno di stadi moderni, noi siamo indietro di molti anni rispetto all'estero. L'ipotesi che stiamo valutando è la prima, cioè costuire un nuovo stadio al fianco di San Siro. Anche stamattina ho sentito il sindaco di Milano. Poi noi come Milan teniamo viva anche l'ipotesi San Donato, per questo progetto abbiamo già speso 40 milioni di euro".

Criticità del calcio italiano: "L'unico provvedimento che il Governo ha fatto per il calcio è togliere il decreto crescita. Quindi l'unica cosa che ha fatto è stata negativa, di positivo non ha fatto nulla. Abbiamo bisogno di ammodernare tutto il sistema calcio. Io ho lavorato con due fondi americani e ho capito che non siamo molto indietro. La Serie A non è più quella di 30 anni fa, eravamo i leader del calcio mondiale, ora se va bene siamo al terzo posto. Ci hanno bagnato il naso anche gli spagnoli. Questo è il frutto dell'arretratezza del nostro calcio".