Sergio Conceicao parla del gruppo rossonero e del peso della storia del Milan

Sergio Conceicao
Sergio Conceicao / Marco Canoniero/GettyImages
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Vigilia di Champions League per il Milan di Sergio Conceicao. I rossoneri saranno impegnati in trasferta sul campo della Dinamo Zagabria - nell'ultima giornata di questa fase del torneo - con l'obiettivo di mantenere una delle prime otto posizioni in classifica della fase campionato in modo da strappare l'accesso diretto agli ottavi di finale. Dall'altra parte ci sarà una squadra ancora in corsa per gli spareggi. Un impegno non facile per la squadra milanista. A parlare del match di domani e della situazione rossonera ci ha pensato il tecnico portoghese nella classica conferenza stampa.

"Una cosa è preparare lavagna e video, una cosa è lavorare sul campo. Oggi ci siamo allenati per quaranta minuti, non è l'ideale. Dobbiamo fare una partita positiva e vincere. Non abbiamo bisogno di scosse alla squadra, abbiamo motivazione e carica per giocare la miglior competizione di club al mondo. Vogliamo concludere questa fase nel migliore dei modi. La scossa la riceviamo tutti i giorni quando siamo a Milanello. Abbiamo la responsabilità di difendere un club come il Milan".

"Io penso partita per partita, non faccio calcoli a due partite per volta. I risultati non sono buoni, quindi ci dobbiamo concentrare sulla partita di domani per raggiungere il secondo obiettivo dopo la Supercoppa. Siamo concentrati a preparare con poco tempo questa partita, non pensiamo al Derby. Dobbiamo pensare a domani che sarà importante e difficile per raggiungere il secondo obiettivo: il primo era vincere la Supercoppa, il secondo è arrivare tra le prime otto in Champions League. Al derby ci penseremo da giovedì".

"Mancano ancora tante partite, l'obiettivo è arrivare tra le prime quattro in campionato. Vincere la Champions League? Prima ho detto che non possiamo pensare al Derby, figuriamoci vincere la Champions League. Guardando in avanti non vediamo le scale che ci sono davanti e rischiamo di inciampare".

"Ci sono tanti momenti del gioco che vorrei migliorare subito. In alcuni momenti non facciamo bene a causa dell'equilibrio o per le ripartenze dell'avversario. Ci sono tante cose da migliorare. Gli allenatori cercano la perfezione, il 100%. Noi lavoriamo su tutti i dettagli, vorrei lavorare di più ma il tempo non c'è. Mi piace allenare i giocatori sul campo per vedere proprio questi momenti di cui parlo. Ci sono cose su cui non siamo migliorati ma i ragazzi ci credono. Preferirei fare partite tranquille anziché rimontarle, ma alla fine l'importante è vincere".

"Stiamo lavorando per arrivare alla fine della stagione e raggiungere gli obiettivi prefissati. Noi dobbiamo concentrarci sul lavoro, ogni giorno che passa conosco meglio i giocatori e loro conoscono meglio me. I concerti ed altro sono cose che fanno parlare le persone. Sono portoghese, ho una cultura diversa, ma il linguaggio del calcio è universale. I giocatori hanno una vita e sanno che l'allenamento è importante. Non è una chiamata d'attenzione a nessuno, non è un richiamo. È una cosa passata, ho parlato con i miei giocatori e ho delle regole diverse da altri allenatori. La cosa importante per domani è pensare alla Dinamo".

"Vedo un gruppo molto buono, sono uomini bravi che capiscono il mio pensiero sul calcio e sulla vita sportiva. Loro sanno come funzioniamo come gruppo, sono molto rispettosi. Loro sono un bel gruppo a questo livello quando sono arrivato ho cambiato un bel po' di cose e loro lo hanno accettato".

"Milan e Porto sono due grandissimi club ma il Milan è il secondo club ad aver vinto più trofei in questa competizione. Il peso c'è, la storia in campo non conta ma si sente il peso. Questo DNA è molto importante, l'ambiente che si crea in questa competizione è bellissimo. Anche le altre squadre sentono la motivazione nell'affrontare club storici. Domani sfidiamo una squadra che lotta ancora per raggiungere i playoff, quindi sarà dura".


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