Sorprese, delusioni e cammino delle italiane: il punto sull'Europa League
- L'Europa League arriva al giro di boa
- Sorprese e delusioni della 'fase campionato'
- La Lazio vola, la Roma fatica
In copertina è possibile apprezzare Marco Baroni in versione Khaby Lame, che spiega agli altri come si compie un cammino perfetto. Poi, il resto delle squadre, con il club biancoceleste unico a punteggio pieno nella lunga classifica dell'Europa League 2024-25. Siamo giunti alla metà della fase campionato della seconda competizione europea, un momento per comporre il bilancio parziale della coppa, con focus sulle sorprese, le squadre in difficoltà e il cammino compiuto dalle due italiane finora.
Le sorprese dell'Europa League 2024/25
Se la fase campionato si chiudesse oggi Anderlecht e Steaua Bucarest sarebbero direttamente qualificate agli Ottavi di Finale, rispettivamente con 10 e 9 punti. La squadra belga è imbattuta e sta tornando ai suoi fasti nonostante in Jupiler Pro League viva una situazione tutt'altro che felice (5ª a -11 dalla vetta). In Europa conta 3 vittorie e un pareggio con 7 marcatori diversi a segno finora. Segue la Steaua che in patria (Romania) vive una situazione simile, ma nella competizione in questione ha ottenuto 3 vittorie massimizzando il calendario e cadendo soltanto a Glasgow contro i Rangers.
Bene anche Bodo Glimt e Midtjylland, entrambe a quota 7 punti, con i norvegesi capaci di superare il Porto alla prima giornata; spicca anche il Viktoria Plzen, imbattuto con 6 punti nonostante una sequenza di partite sulla carta proibitive e in estasi dopo la recentissima vittoria sulla Real Sociedad. In generale, se confrontata alla Champions, nella seconda coppa europea si rintracciano meno sorprese.
Le squadre in difficoltà
A colpire sono le squadre che stanno deludendo. Su tutte il Manchester United che, per valore della rosa, dovrebbe dominare la competizione. I red devils sono riusciti a ottenere la prima vittoria soltanto nell'ultimo turno, con la gestione ad interim di Ruud van Nistelrooy (subentrato a Ten Hag), e nonostante non siano mai stati sconfitti, hanno ottenuto conquistato 6 punti su 12 disponibili. Uno in più del Fenerbahce di José Mourinho (5), giustificato solo in parte dal calendario difficile, e della Roma di Juric (5).
A 4, frutto di due sconfitte, una vittoria e un pari, stazionano Porto e Real Sociedad, con i baschi attualmente fuori dal discorso Playoff, dalle prime 24 qualificate direttamente al turno successivo. Un disastro sulla scia di una stagione avviata malissimo anche in Liga. Chiude, come delusione maggiore, un Nizza per cui entrare nelle prime 8 sembra già proibitivo. Solo due punti conquistati dai francesi finora, con zero successi, e ben 8 reti subite (la media di due a partita).
Il cammino delle italiane
Sono solo due le partecipanti italiane all'Europa League e per parlarne occorre guardare nella stesa città, Roma.
L'EuroLazio di Baroni
A stupire però nella Capitale, in controtendenza con quanto accaduto nelle ultime annate, è la Lazio. Il club biancoceleste ha avviato una stagione al momento fantastica. A ridosso della vetta in Serie A e a punteggio pieno, 12 su 12, in Europa League. Nessuno come i capitolini, che nei minuti di recupero dell'ultima sfida allo Stadio Olimpico hanno superato anche l'ostacolo Porto grazie a un colpo dell'eterno Pedro. Una vittoria che si è aggiunta a quelle contro Twente, Nizza e Dinamo Kiev, tutte agguantate con una gestione degli interpreti e del turnover saggia, che presentano, attualmente, la Lazio come la squadra da battere. I 5 punti di vantaggio sulla nona piazza permettono a Baroni di essere sereno sul prossimo futuro.
Le difficoltà europee della Roma
Nell'altra lato della Capitale è invece accaduto il contrario. Una Roma reduce da campagne europee memorabili è crollata proprio nella coppa in cui appariva come una delle favorite. L'esonero di De Rossi e l'immediato arrivo di Juric non hanno portato i frutti sperati dai Friedkin, che ora devono fare i conti con una situazione scomoda sia in patria che nel continente. L'unica vittoria è arrivata allo Stadio Olimpico, di misura contro il fanalino di coda Dinamo Kiev, poi due pareggi con Athletic Bilbao e Royale Union SG, e la clamorosa sconfitta in Svezia con l'Elfsborg. Solo 3 gol segnati in 4 gare e un cammino da invertire al più presto per provare a conquistarsi un posto tra le prime 8 (l'ultima posizione disponibile dista già 4 lunghezze).