Sorprese e delusioni dopo tre giornate di Champions League

Proviamo a definire un bilancio dopo tre giornate di Champions League. Un po' perché la nuova modalità confonde le gerarchie, un po' per fare ordine tra le 36 squadre che stanno battagliando una contro l'altra nella massima competizione europea. La nuova fase campionato è abbastanza caotica, ma senza spaccature vistose in due blocchi (non ancora) e ha offerto finora svariate sorprese e delusioni che vale la pena citare.

La classifica - Fase campionato

Dominio inglese

L'immagine più sorprendente dopo tre giornate di Champions League è senza dubbio quella dell'Aston Villa in vetta al classificone, a punteggio pieno e senza gol subiti. Che Unai Emery trasfromasse le sue squadre nelle coppe europee era una certezza che non pensavamo potesse estendersi anche alla competizione principale. Invece i villans dominano per solidità e concretezza, giocando da favoriti contro avversarie meno attrezzate (Young Boys e Bologna) e sorprendendo contro le big (Bayern Monaco).

In vetta però l'allenatore basco non è da solo. Chi desiderava uno scenario con più squadre a punteggio pieno rimarrà deluso. L'unica in grado di ottenere 9 punti su 9 è il Liverpool di Arne Slot, autore di un avvio di stagione entusiasmante e capace di vincere tutte le sfide in Europa nonostante un calendario complicato (Milan e Lipsia in trasferta). Seguono Manchester City e Arsenal a quota 7 punti (che non sono 9 a causa di un pareggio a testa contro un'italiana), a conferma che le squadre inglesi, tutte guidate da allenatori stranieri, restano le principali favorite alla vittoria del torneo.

Aston Villa, Liverpool, Manchester City e Arsenal hanno totalizzato, insieme, 32 punti su 36 disponibili.

Le altre sorprese

L'Aston Villa è quella più grande, ma anche le altre sorprese non sono da banalizzare e arrivano principalmente da Francia e Portogallo. Il salto di qualità del Brest è stato impressionante. Dopo 3 giornate i 7 punti valgono una posizione inedita per costo della rosa e qualità degli interpreti. Il club francese, a un avvio di campionato piuttosto deludente rispetto alla passata stagione, ha contrapposto una Champions perfetta, con due vittorie contro Sturm Graz e Salisburgo e l'ultimo pareggio interno con il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.

Qualche centinaio chilometro più giù brilla anche il Monaco di Adi Hutter. È l'anti-PSG in patria e una delle sorprese principali di questa nuova Champions League. La vittoria all'esordio contro il Barcellona e la manita rifilata alla Stella Rossa martedì scorso sono macchiate dal rocambolesco pareggio con la Dinamo Zagabria, che comunque non intacca un avvio europeo da sogno.

Il quadro francese delle sorprese si chiude con il Lille che, nonostante un calendario complicatissimo ha ottenuto 6 punti perdendo la gara sulla carta più semplice. Una sconfitta con lo Sporting Lisbona all'esordio in casa, che ha poi trasformato la squadra di Jonathan David nell'incubo madrileno. 1-0 al Real Madrid di Carlo Ancelotti in Francia, 3-1 all'Atletico Madrid del Cholo Simeone a Madrid. Risultati impossibili da pronosticare solo qualche mese fa.

Con un Porto relegato in Europa League sono le altre due a rendere orgogliosi i tifosi portoghesi sparsi per il mondo. Lo Sporting è imbattutto nella corrente Champions League, con 7 punti conquistati contro Sturm Graz, PSV (pareggio) e Lille, mentre il Benfica è caduto soltanto nell'ultimo turno (in casa contro il Feyenoord) ottenendo due vittorie convincenti ai danni di Stella Rossa e, soprattutto, Atletico Madrid.

Le delusioni principali

Per centrare le delusioni maggiori occorre spaccare la classifica a metà (fino al 18° posto) o almeno soffermarsi su chi, oggi, sarebbe a serio rischio di finire fuori dalle prime 24 della fase campionato. Tra le big segnaliamo il Bayern Monaco e il PSG, rispettivamente a 3 e 4 punti conquistati, e anche nel ruolo di peggiori rappresentanti del proprio paese; poi Milan e Atletico Madrid che, con una sola vittoria nei primi tre turni, si trovano già abbastanza lontani dal gruppo di testa.

La sensazione è che la fase campionato sia ancora molto lunga e modificabile, ma che per le sopracitate rientrare tra le prime 8 del torneo sia già un'opzione di difficile realizzazione. Male anche le compagini del gruppo Red Bull (Lipsia e Salisburgo) cadute a quota 0 punti in fondo alla classifica.

E le italiane?

L'Inter è la squadra più vicina alle zone alte della classifica. 0 gol subiti e una solidità europea che non abbiamo rintracciato finora in Serie A, gli regalano 7 punti importanti per provare a saltare i Playoff. Bene anche la Juventus che dopo due mesi quasi impeccabili ha conosciuto la prima (meritata) sconfitta dell'anno allo Stadium contro lo Stoccarda. Imbattuta l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, capace di due 0-0 casalinghi contro Arsenal e Celtic e di una roboante vittoria in trasferta con lo Shakhtar. Male il Milan di Fonseca che dopo le sconfitte delle prime due giornate contro Liverpool e Bayer Leverkusen, ha rialzato a fatica la testa contro il Club Brugge. Chiude con un punto il Bologna di Vincenzo Italiano, caduto due volte in terra inglese contro le capoliste del torneo e con i rimorsi del solo pareggio conquistato al Dall'Ara con gli ucraini dello Shakhtar.