Sottil o Beltran: qual è la scelta migliore per l'attacco della Fiorentina?
Un cambio in panchina fa sì che, in modo automatico, le gerarchie predefinite si ribaltino e le situazioni apparentemente indirizzate cambino destinazione: la Fiorentina ha interrotto in estate il ciclo Italiano e ha scelto di puntare su Palladino. Una scelta che sembrava potersi tradurre anche in rivoluzione tattica ma che, alla fine, ha visto i viola puntare nuovamente sul 4-2-3-1 che a lungo ha caratterizzato il corso passato. All'interno del modulo scelto da Palladino non sono mancati e non mancano avvicendamenti forzati, defezioni a cui rispondere: Beltran, ad esempio, è riuscito a esplodere in assenza di Gudmundsson e lo ha fatto sulla trequarti, dimostrandosi un ideale elemento in grado di agire tra le linee abbinando qualità tecnica e disciplina tattica.
Il rientro di Gudmundsson ha fatto sì che l'islandese tornasse al centro, alle spalle di Kean, dirottando Beltran sulla sinistra: un epilogo che non ha però giovato all'argentino che, a conti fatti, ha palesato qualche limite in questa nuova collocazione tattica. D'altro canto Palladino ha dimostrato fin da subito di voler sfruttare l'abilità di Riccardo Sottil nel saltare l'uomo e la sua rapidità, doti che tra l'altro - contro la Juventus - hanno fatto la differenza in positivo. A questo punto, data l'assenza forzata di Bove e in attesa di novità dal mercato, ci si interroga su quale sia - in assoluto - la scelta migliore per completare il reparto avanzato con Colpani, Gudmundsson e Kean.
Sottil o Beltran? Dipende dal modulo
Il vantaggio legato all'impiego di Sottil è chiaro e riguarda sostanzialmente il ruolo naturale del figlio d'arte, le sue caratteristiche. Si tratta di un esterno sinistro di ruolo, destro di piede, in grado di rientrare sul piede naturale ma anche di sorprendere andando al cross col sinistro (in questa stagione più del solito). Beltran, dal canto proprio, appare semplicemente adattato in quella specifica collocazione: non dà il meglio di sé partendo largo, non riesce a saltare l'uomo e non ha spunto in velocità. Di fatto Beltran appare sprecato in quelle vesti, risultando piuttosto una seconda punta in grado di ruotare attorno al centravanti o un trequartista abile a inserirsi tra le linee, facendo valere intelligenza tattica e qualità nel dialogo coi compagni.
La situazione potrebbe cambiare qualora i viola puntassero su una sorta di albero di Natale, un 4-3-2-1 con Beltran e Gudmundsson alle spalle di Kean, più centrali di quanto agiscano oggi gli esterni previsti dal 4-2-3-1. Si sottolinea, tra l'altro, come lo stesso Colpani (impiegato largo a destra) rischi di risultare sacrificato, non essendo dotato di quello spunto in rapidità che gli permetta di saltare sistematicamente l'uomo e di eludere la marcatura dell'avversario di turno: anche nel caso di Colpani, come in quello di Beltran, agire più nel vivo del campo risulterebbe una soluzione virtuosa. In sostanza è chiaro che, con la conferma del 4-2-3-1, Sottil risulti la soluzione migliore per il ruolo di esterno sinistro, con Beltran destinato - ed è un possibile rimpianto - a diventare una semplice alternativa a Gudmundsson (da cui ci si attende comunque una crescita sensibile nelle prossime sfide).