Sotto esame: i calciatori a caccia di riscatto nel 2025

Lautaro e Frattesi
Lautaro e Frattesi / Timothy Rogers/GettyImages
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All'interno di percorsi di squadra più o meno virtuosi, più o meno di successo, abbondano storie individuali che vanno anche in direzione diversa e singolare: anche in realtà dal rendimento impeccabile non mancano infatti calciatori delusi o bisognosi di riscatto, così come - ovviamente - in un collettivo deludente nel complesso è ovvio che ogni singolo calciatore finisca per essere penalizzato.

Il primo caso, quello di realtà complessivamente di successo con rare note stonate, si può applicare a Nicolò Zaniolo e al suo ritorno in Italia con l'Atalanta: i due gol segnati, senz'altro pesanti, non possono cancellare le criticità, pensando al minutaggio più che mai ridotto in campionato (mai da titolare) e alle critiche di Gasperini rispetto ad alcuni atteggiamenti tenuti in campo. Restando in contesti globalmente soddisfacenti, come nel caso del Bologna, è innegabile che Dallinga non abbia ripagato l'investimento fatto dal Bologna (15 milioni di euro) e non abbia dato continuità a quanto di buono fatto col Tolosa. Italiano ha saputo trovare risorse alternative, Castro ha sorpreso in positivo, ma i gol dell'olandese saranno un presupposto necessario per la seconda parte della stagione.

Nicolò Zaniolo
Zaniolo / Silvia Lore/GettyImages

Dall'attuale squadra di Italiano a quella che il tecnico ha lasciato in estate: la Fiorentina di Palladino, paradossalmente, ha trovato risorse cruciali in calciatori meno sponsorizzati (da Cataldi alla coppia Comuzzo-Ranieri) ma non ha tratto il massimo da elementi pagati a caro prezzo e sicuramente più attesi, come Pongracic e Colpani. Il primo ha avuto un impatto deludente, nella difesa a tre utilizzata inizialmente, ed è stato scavalcato da Comuzzo, il secondo non riesce a incidere da esterno offensivo e ha lasciato il segno soltanto a Lecce: il pupillo di Palladino deve ancora convincere i viola a puntare su di lui in futuro.

Nel caso dell'Inter ci troviamo nuovamente a che fare con un contesto più che mai funzionante e con sporadiche storie meno esaltanti: Frattesi, ad esempio, vuole trovare più spazio e fin qui è partito titolare solo quattro volte in campionato. Le voci di mercato sono tornate d'attualità ed è evidente, anche in ottica Nazionale, come la mezzala abbia bisogno di una maggiore continuità. Per certi versi anche Lautaro Martinez può essere inserito negli elementi a caccia di riscatto: il Toro ha rivendicato il lavoro più di sacrificio rispetto al passato ma è logico che, a livello realizzativo, ci si attenda un rendimento più in linea col passato.

Lautaro Martinez, Davide Frattesi
Lautaro e Frattesi / Timothy Rogers/GettyImages

La Juventus ha vissuto un avvio di stagione di alti e bassi: imbattuta in campionato ma alle prese con una clamorosa tendenza al segno X, con la vetta della classifica più lontana del previsto. Gli infortuni hanno penalizzato Nico Gonzalez che, fin qui, non ha avuto modo di imporsi come punto fermo dell'attacco bianconero: la continuità dell'argentino rappresenta un aspetto cruciale per una seconda parte di stagione soddisfacente. Chi sembra più complesso da recuperare è Douglas Luiz: pagato caro in estate ma diventato un rincalzo di lusso della coppia Locatelli-Thuram, sulla scia di prestazioni deludenti e di qualche problema fisico di troppo.

Da una delusa all'altra: il Milan arriva dall'avvicendamento in panchina tra Fonseca e Conceicao, il tema portante in questo caso è quello del rendimento dei big e della loro capacità di trascinare la squadra. Fofana-Reijnders rappresentano la certezza fondamentale, Theo Hernandez e Rafael Leao sono invece i due punti fermi da ritrovare, lasciando da parte i tanti casi della prima parte della stagione. Il salto di qualità nella seconda parte della stagione passerà soprattutto dalla possibilità di ritrovare i protagonisti dello Scudetto del 2021/22, a livello di motivazioni e di rendimento.

Theo Hernandez, Rafael Leao
Leao e Theo Hernandez / Jonathan Moscrop/GettyImages

Il Napoli, così come l'Atalanta, sta vivendo una stagione fin qui superiore alle attese e sta sperimentando l'effetto Conte: non mancano però, anche in questo caso, aspetti da correggere o elementi da esaltare maggiormente. Lukaku fin qui ha convinto a metà: inizio da incorniciare, con tre gol nelle prime cinque, e reti che sono poi arrivate con meno frequenza (con tanto di rigore sbagliato a Venezia). Restando sul reparto avanzato è evidente che Raspadori abbia bisogno di maggiore spazio: Conte ha spiegato di volerlo reinventare da mezzala offensiva, è evidente che - anche in chiave Nazionale - sia cruciale un minutaggio maggiore con club.

Chiudiamo con la Roma, protagonista dell'avvio di stagione più deludente dell'intero lotto: Ranieri sta provando a risollevare le sorti giallorosse ma abbondano le situazioni individuali deludenti, partendo da un Pellegrini accostato ormai inesorabilmente a un addio, dopo tanti fischi e altrettante panchine. A metà campo anche Le Fée ha deluso: è stato pagato caro in estate ma ormai è chiuso da Koné e Paredes a metà campo, apparendo una seconda scelta e non convincendo Ranieri a schierarlo come interno.

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