Thiago Motta, la conferma di Giuntoli e il rapporto con il gruppo bianconero

"Andiamo avanti tutti insieme". Con queste parole Cristiano Giuntoli, subito dopo la pesante sconfitta del Franchi, ha confermato Thiago Motta come guida tecnica della Juventus. La squadra bianconera è ancora in corsa per il quarto posto, ora occupato dal Bologna, ma la lista delle pretendenti inizia a salire. Oltre ai felsinei e ai bianconeri, anche Lazio, Roma, Fiorentina e Milan possono ambire a quel quarto posto che vale l'accesso alla prossima edizione della Champions League. Ma come arriva la Juventus al rush finale?
La confusione di Thiago Motta è evidente. Arrivati a metà marzo sembra non avere ancora in testa una formazione tipo e spesso si rende protagonista di scelte ed esclusioni figlie di dubbi e incertezze. Nell'ultimo match di campionato, quello giocato ieri contro la Fiorentina, il tecnico bianconero ha escluso Gatti e Cambiaso dalla formazione titolare. Ha sorpreso anche l'assenza di Yildiz - rimasto fuori per tutta la partita -, un po' meno quella di Vlahovic (anche lui fuori per tutti i novanta minuti più recupero, nonostante la necessità di trovare il gol per riapre il match).
Tutte situazioni, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, figlie di un rapporto ai minimi termini tra il tecnico e il gruppo, anche se Di Gregorio in conferenza stampa ha sottolineato che la squadra segue Thiago Motta, fidandosi delle scelte del direttore (Giuntoli, ndr). Eppure qualche scricchiolio c'è stato anche a gennaio quando di punto in bianco il mister italo-brasiliano ha escluso Danilo e successivamente Fagioli, lasciandoli liberi di cambiare casacca. Proprio quest'ultimo a Firenze è stato autore di uno dei tre gol della formazione viola e con la Fiorentina sta dimostrando di avere qualità e carisma.
Sicuramente le cinque vittorie di fila - riporta la rosea - "avevano nascosto i problemi, ma non li avevano risolti". Ora la Juventus si trova davanti a nove finali, il quarto posto è indispensabile per il proseguimento del progetto bianconero che senza qualificazione in Champions League perderebbe gli incassi della UEFA e dovrebbe riprogrammare una nuova risalita.
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