Thiago Motta non dà indizi di formazione e non asseconda le voci su Tomori alla Juve

Thiago Motta
Thiago Motta / Jean Catuffe/GettyImages
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La Juventus, reduce dal pareggio per 2-2 con la Fiorentina, è pronta ad affrontare il Milan nella semifinale di Supercoppa Italiana a Riyad. Thiago Motta, tecnico bianconero, ha parlato in conferenza stampa dei temi del match di domani, senza sbilanciarsi sul mercato e sottolineando le qualità che serviranno alla Juve per superare la semifinale. Queste le sue parole:

Su Conceicao e sul figlio in campo: "Francisco vedremo se giocherà o no, è motivato come sempre, dall'inizio o se entra. Per lui non cambia niente, è concentrato sul lavoro e sulla partita contro una grande squadra. Per Francisco esiste la libertà ma poi ci sono tante cose da rispettare, se la squadra non funziona non funziona neanche lui".

Koopmeiners a metà campo o sulla trequarti: "Lui è capace di fare tutti e due i ruoli, è un vantaggio averlo ma potrebbe anche partire dalla panchina"

Vincere come unica cosa che conta: "Non ho mai visto nessuno entrare per perdere e sicuramente non noi, domani abbiamo di fronte una partita secca e questo di dà uno stimolo per fare le cose che sappiamo fare al massimo, come squadra, per avere un vantaggio e vincere".

La sfida di domani: "Il Milan è una grande squadra, noi abbiamo rispetto ma consapevolezza di affrontare tutte dando il meglio. Sono partite belle da giocare, facciamo questo lavoro per competere a questo livello, non mi immagino un giocatore che non voglia aiutare la squadra. Sono momenti belli e da gestire nel modo giusto, dobbiamo avere il controllo emotivo per le scelte giuste. Noi stiamo bene ed entreremo bene in campo, sappiamo cosa dobbiamo fare e cosa non può mancare contro una grande squadra. Conta quello che siamo noi".

Cosa farà la differenza: "Tutto, i piccoli dettagli, noi siamo concentrati per essere la miglior versione di noi e migliorare quanto fatto in passato, dando continuità a quel che abbiamo fatto bene".

Su Yildiz: "Lui è giovane, ha 19 anni, riesce a fare cose importanti ma deve continuare a crescere e imparare dall'allenatore e dagli esempi positivi in squadra. Kenan ha tantissimi esempi, giorno dopo giorno può migliorare".

Quanto tiene al titolo: "Io voglio vincere come allenatore, per questo ho scelto questa professione, oggi non è un'ossessione...faccio quello che posso fare per aiutare i giocatori, sono convinto della forza che abbiamo".

Se vuole Tomori: "Non conosco e non parlo dei giocatori altrui, lì sono tanti giocatori forti, anche noi ne abbiamo tantissimo...dei miei ti rispondo e degli altri no, non è da me".

Il cambio di allenatore: "Loro avevano un grandissimo allenatore, non è facile lasciare una squadra, siamo pronti a tutto e ad affrontare il Milan al di là del cambio di allenatore".

I troppi pareggi: "Fa parte del gioco, delle volte abbiamo meritato quel che abbiamo fatto, con la Fiorentina abbiamo fatto cose bene e ci è mancato chiudere la partita e non lasciare in vita l'avversario"

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