Thiago Motta verso Juve-City: il rientro degli infortunati e l'elogio di Guardiola

Le parole del tecnico bianconero in vista della sfida di Champions col Manchester City
Thiago Motta
Thiago Motta / OLI SCARFF/GettyImages
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La Juventus arriva da quattro pareggi consecutivi, tra campionato e Champions League, e si prepara ad affrontare il Manchester City di Guardiola nella sesta giornata dal maxi girone della principale competizione europea. Una sfida di sicuro prestigio contro un City che, in questa stagione, sta palesando inattesi segni di cedimento (appena 4 punti conquistati nelle ultime 6 partite di Premier). Thiago Motta, tecnico bianconero, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida in programma domani alle ore 21, all'Allianz Stadium. Queste le sue parole:

Che partita si aspetta: "Bella opportunità affrontare un grande club come il Manchester City, noi come sempre abbiamo preparato la partita per dare il nostro massimo, crescere come squadra, migliorare come squadra, sempre andando in campo con grande concentrazione. Su quello che dobbiamo evitare" riporta IlBianconero.

La visita di Elkann: "Per tutti noi è stato importante, piacere che sia venuto a trovarci. Tutto il resto rimane all'interno".

Che atteggiamento serve: "Comandare la partita non significa solo possesso, per comandare ci sono altre cose che bisogna fare bene. Ogni squadra ha la sua caratteristica. Loro hanno una caratteristica precisa, avere la palla. Venire nella metà campo avversaria, giocare con tanti uomini. Noi siamo pronti a prenderli quando verranno ad attaccare, pressarli nei momenti giusti, giocare la palla con qualità. E' importante in queste partite, giocarla con qualità".

La situazione in Champions: "Alla fine si guarda tutto però si dà priorità alle cose più importanti, oggi è fare attenzione su quello su cui abbiamo il controllo. Fare la partita, sapere cosa fare contro una squadra come il City. Restare compatti, giocare con intensità nelle situazioni di gioco, nell'utilizzo della palla, mettere grande qualità perché affronteremo una squadra a cui piace attaccare. Possiamo creare difficoltà se giochiamo bene. Evitare gli spazi in cui si sentono a loro agio, in profondità o tra le linee. Tante cose da pensare, immaginare. Ma dare priorità alle cose importanti in questo momento. Avere la concentrazione su ciò che possiamo fare. Tutto il resto, i conti e altro, alla fine della situazione che vedrà domani possiamo pensare una cosa o l'altra".

Gli infortunati: "Possono giocare dall'inizio? Secondo la mia filosofia, chi merita gioca. Se è da tanto tempo fermo e rientra, c'è un periodo di ritmo del giocatore. Dipende dal fisico, quanto tempo è stato fermo, cos'ha avuto. Tengo tutto in conto. Per mettere la squadra migliore in campo".

A che punto è la squadra: "Siamo una squadra giovane, possiamo migliorare su ogni aspetto del gioco. Sulla tecnica, sul gioco, sul fisico. Tutto conta. Abbiamo dimostrato di avere un grande carattere, in un momento di difficoltà crescere. Giochiamo con grande solidità. Vengo alla domanda di prima: se chiedi a un attaccante se vuole giocare più vicino alla porta, ti dice di sì. Ma non c'è solo quel compito. Kenan è una dimostrazione. Attacca, difende, fa gol, cerca di adattarsi ai compagni per giocare ad alto livello nella Juventus".

Il momento del City: "Non posso giudicare quanto succede nella casa degli altri. Posso solo ammirare quanto fatto negli ultimi anni. Hanno vinto tutto ed è da fare i complimenti a una squadra che in questi anni ha dimostrato un valore gigante, hanno fatto cose straordinarie. 4 volte di fila la Premier, hanno vinto la Champions, il Mondiale, relativo parlare di un momento di crisi".

Su Guardiola: "Fortissimo. Non lo dico io, sono i fatti a dimostrarlo, da quando ha iniziato la carriera ha vinto tutto e con continuità. Per questo non vengo io a fare più elogi a un allenatore fortissimo".

I rientri: "Ogni situazione va affrontata in un solo modo, l'ho ripetuto più volte. Diamo sempre qualcosa in più per il bene della squadra. Quando avevamo meno giocatori, l'abbiamo fatto. Ora che rientrano sono felice e contento per loro, sono i primi a voler partecipare, i primi che quando non giocano, che sia per scelta ma anche per infortunio, non sono felici. Siamo contenti di riaverli, già da domani, sia giocando dall'inizio che a partita in corso".

In cosa si aspetta una crescita: "Non ho mai messo alibi sugli infortuni, non mi hai mai sentito parlare che il nostro momento è dovuto dagli infortuni. Non credo a queste cose. Ogni squadra passa il suo momento. Nei momenti che passi dipende come li affronti. Le situazioni che affronti oggi le affronti nel modo giusto, andando in avanti, lavorando, essendo squadra, combattendo con l'avversario. A volte siamo stati capaci, a volte no. Al di là di questo abbiamo una partita in Champions che abbiamo perso, tutte le altre abbiamo avuto altri risultati. Continuiamo così. Migliorare sempre. E si migliora in ogni aspetto. Abbiamo il potenziale per farlo".

Su Douglas Luiz: "Sta bene, va visto bene, nell'ultima partita con la Lazio e ora rientra nel gruppo e capiremo come si comporta il giocatore durante gli allenamenti, durante i momenti in partita e la sua evoluzione per poter contare con il giocatore pienamente a ritmo".

Quanto pesa la sfida: "Il peso non lo so, è quello che è, è una partita di Champions, due grandi club che s'affrontano. Noi ci concentriamo su quello che c'è da fare, quello che ci conviene fare in campo. Competere contro una grande squadra oggi. Tutto il resto è relativo. Il peso o non peso. L'importante è il campo ed essere pronti a fare la nostra partita, avendo un'idea in comune".

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