Tre idee di Roma coerenti col recente passato di Ranieri
Negli ultimi giorni, complice l'ovvio effetto emotivo e le suggestioni di cuore, il ritorno di Claudio Ranieri a Roma è stato raccontato perlopiù secondo la lente dell'identità e dell'appartenenza, individuando nella natura visceralmente giallorossa dell'esperto tecnico una chiave adatta a risolvere la crisi in cui è caduta la squadra. Si tratta di una prospettiva chiaramente suggestiva, con annessa accoglienza calorosa dei tifosi a Fiumicino, ma è evidente che lo strappo da ricucire tra la piazza e Friedkin (anche tramite la risorsa al romanismo) sia solo una parte - forse nemmeno la più urgente - di un discorso più ampio.
Dall'ideologia al pragmatismo
Un richiamo che si rischia di sottovalutare è quello più concreto e pratico, quello del campo, e proprio dal campo sono emerse negli ultimi mesi diverse perplessità, che hanno portato del resto i tifosi a rendersi via via più scettici nei confronti di Juric. Un fulcro fondamentale del discorso è quello della fluidità e della capacità di adattarsi: Ranieri è un pragmatico per antonomasia, quanto di più lontano esista dalle questioni di principio e dell'ideologia tattica da riproporre a dispetto dei santi. La scorsa stagione, con la salvezza del Cagliari che sembrava poter essere l'ultimo atto eroico del Ranieri allenatore, ha chiarito una volta per tutte quanto il tecnico testaccino sappia plasmare in divenire l'identità tattica di una squadra, senza ancorarsi testardamente ad un modulo di partenza.
Ciò che appare altrettanto evidente è la possibilità, con l'attuale rosa giallorossa, di poter ricorrere ai vari moduli utilizzati da Ranieri lo scorso anno, a Cagliari, senza particolari forzature e senza calciatori schierati fuori posizione. Ci soffermiamo in particolare sul 3-4-2-1, sul 3-5-2 e sul 4-2-3-1. Nel primo caso emergerebbe una continuità, perlomeno sulla carta, con la Roma di Juric ma è evidente come i certi esperimenti siano destinati a tramontare: Angelino come terzo di difesa può dunque restare un ricordo, con avanzamento del ruolo di esterno e con utilizzo del terzetto Mancini, Ndicka, Hermoso (o finalmente Hummels) davanti a Svilar. Sull'impiego di Angelino Ranieri è stato chiaro anche in conferenza stampa, escludendo di poterlo utilizzare come braccetto.
A caccia di coerenza
In questo senso emergerebbe al meglio il profilo di normalizzatore spesso associato a Ranieri, lontano dunque da esperimenti o forzature tattiche: due esterni in grado di difendere, come Celik e Angelino, una retroguardia solida e la coppia Dybala-Pellegrini (con tante alternative) alle spalle di Dovbyk. Elementi come Zalewski o ancor più El Shaarawy potrebbero trovare spazio, invece, in un 4-2-3-1 all'insegna comunque dell'equilibrio, modulo che peraltro troverebbe un'utile risorsa nel rientro imminente di Saelemaekers. Quest'ultimo ed El Shaarawy, sulla carta, potrebbero rappresentare due esterni offensivi ideali per una Roma che non sia troppo sbilanciata.
Per quanto riguarda il 3-5-2, modulo utilizzato spesso lo scorso anno a Cagliari, soprattutto nella prima parte della stagione, emerge comunque la possibilità di evitare esperimenti: nessuna variazione di uomini rispetto al 3-4-2-1 ma Pellegrini spostato come mezzala, in un centrocampo completato da Koné e Cristante, e Dybala come seconda punta ad affiancare Dovbyk. Al contempo non mancano possibilità diverse, da adottare magari a partita in corso, come un 3-5-2 con l'attacco pesante Dovbyk-Shomurodov (già allenato a Cagliari l'anno scorso) o un 3-4-2-1 con Dybala falso nove e due trequartisti alle spalle. Al di là del tanto citato discorso identitario e di cuore, dunque, la piazza giallorossa si aspetta di ritrovare certezze dal punto di vista tattico, certezze non intese come ripetizione insistente di un modulo ma come collocazione tattica dei singoli in vesti a loro confacenti, coerenti con le loro caratteristiche.
Roma col 3-4-2-1: Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk.
Roma col 4-2-3-1: Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angelino; Cristante, Koné; Dybala, Pellegrini, El Shaarawy; Dovbyk.
Roma col 3-5-2: Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Pellegrini, Cristante, Koné, Angelino; Dybala, Dovbyk.