Un complicato ritorno al passato per recuperare Colpani e Zaniolo
- Colpani preferisce giocare sulla trequarti ma ha agito spesso da mezzala
- La traiettoria di Zaniolo lo ha allontanato dal ruolo in cui sembrava potesse esplodere

Nel contesto di una Fiorentina ampiamente rivoluzionata rispetto alla scorsa stagione, e nel complesso rispetto al ciclo concluso la scorsa estate, hanno saputo imporsi pedine in grado di lasciare subito il segno e di sostituire le fondamenta venute meno. Si tratta del resto del lato virtuoso e più auspicabile di un nuovo ciclo, pur con tutti i rischi del caso: rinunciare a qualcosa che ha già compiuto il proprio corso per scoprire nuovi punti di riferimento, nuove certezze. I nomi di De Gea, Gosens e Kean possono rappresentare la quintessenza del discorso, la nuova ossatura di cui i viola si sono dotati, ma non mancano innesti che - a nove partite dal termine della stagione - non hanno saputo lasciare la propria impronta fin qui a livello di minutaggio o di rendimento offerto quando c'è stata l'occasione.
Ritorno al passato: la via per il rilancio?
Partiamo da un arrivo estivo, quello di Andrea Colpani, vero e proprio pupillo di Palladino e suo uomo di fiducia: lo stesso tecnico, al Monza, è riuscito del resto a rivitalizzare il calciatore e a renderlo a tutti gli effetti un trequartista (o un esterno largo a destra nel 4-2-3-1). L'arrivo di Colpani in viola, in estate, lasciava immaginare un percorso tattico ben definito: o trequartista nel 3-4-2-1 inizialmente utilizzato da Palladino oppure esterno offensivo destro nel 4-2-3-1, modulo utilizzato successivamente dal tecnico (proprio nel periodo di maggior continuità di questa Fiorentina così altalenante). Un rendimento non esaltante e i problemi fisici sopravvenuti, assieme alla discontinuità a livello tattico e ai successivi cambi di modulo, hanno fatto sì che Colpani uscisse dai radar ed è chiaro che il 3-5-2 possa - sulla carta - allontanarlo ancora di più dall'idea di un futuro in viola, dall'idea di un riscatto estivo per 12 milioni di euro (oltre ai 4 già spesi).
Sullo sfondo, come pura suggestione, potrebbe emergere la possibilità di un ritorno al passato e di un impiego come mezzala nel 3-5-2 divenuto ormai abituale per i viola. Non si tratta certo di un concetto alieno rispetto alla storia del calciatore, prima della svolta impressa da Palladino il ruolo di mezzala era quello più abituale per Colpani, c'è anche da riconoscere però come l'ex Monza abbia ammesso candidamente di sentirsi più a proprio agio giocando vicino alla porta, per esprimersi al meglio a livello di dribbling, per fornire l'ultimo passaggio o andare a concludere. Il tema degli equilibri torna spesso in ballo, in questa stagione, si è visto anche con lo spostamento di Bove e Folorunsho nell'insolita posizione di esterno alto a sinistra, si sta vedendo attualmente col passaggio al 3-5-2 (anziché il gasperinano 3-4-2-1 tanto caro anche a Palladino).
Equilibri e concorrenza
In questo contesto diventa complesso immaginare un impiego continuo di Colpani come mezzala, così come appare difficile figurarsi un percorso simile per Nicolò Zaniolo. Anche nel caso dell'ex giallorosso, tornando indietro nel tempo, si può notare che prima della sua esplosione ad alti livelli come trequartista, l'impressione fosse quella di essere davanti al prototipo del "centrocampista moderno" e di mezzala completa. Un profilo da mezzala su cui si è espresso anche l'ex CT Roberto Mancini, ribadendo quanto quella - a suo dire - potesse essere l'ideale traiettoria di crescita di Zaniolo. Numerosi addetti ai lavori, che seguivano da vicino Zaniolo, non si figuravano dunque il suo utilizzo esclusivo come trequartista o esterno offensivo (addirittura da falso nove) ma ne ventilavano una crescita a livello di lavoro in fase difensiva.
Riuscire a riallacciarsi a quel discorso potrebbe risultare una vera e propria magia da parte di Palladino, una sorta di trucco per vivere il 3-5-2 come una risorsa e non come una minaccia anche per le sorti di Zaniolo e per il suo rilancio. A complicare tutto, assieme al tema dell'equilibrio, c'è anche quello della concorrenza: difficile rinunciare a Fagioli-Cataldi, come doppio play, al contempo Mandragora sta dando buone risposte e deve già vedersela con Adli, Folorunsho, Ndour e Richardson. Andare a inserirsi in una simile bagarre risulta complesso: nel caso di Zaniolo sarà probabilmente cruciale approfittare dello spazio concesso come spalla di Kean, tra campionato e Conference, provando a ripagare sul campo quella fiducia ritrovata di cui Palladino - anche di recente - ha parlato.
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