Un Milan più italiano: svolta in vista tra dirigenza, panchina e campo

  • Furlani sempre più centrale e l'assenza di Ibra che fa rumore
  • DS e nuovo tecnico saranno verosimilmente italiani
  • Una svolta che toccherà anche le scelte di mercato
Furlani
Furlani / Alessandro Sabattini/GettyImages
facebooktwitterreddit

Equilibri in via di ridefinizione per il Milan in ottica dirigenziale, non soltanto pensando alla volontà di inserire un nuovo direttore sportivo ma anche pensando a chi fa già parte della dirigenza rossonera. La posizione di Zlatan Ibrahimovic è al centro di quanto affermato oggi da La Gazzetta dello Sport, il quotidiano cita l'assenza dello svedese a Milanello, un'assenza che non riguarda solo la giornata di ieri ma che potrebbe legarsi a un discorso più ampio, collegandosi alle ultime indicazioni emerse sul fronte della scelta del prossimo DS, con Giorgio Furlani come protagonista principale in tal senso (e col Senior Advisor di RedBird meno centrale).

La situazione sarà più definita, al di là della presenza di Ibra a Napoli o davanti ai microfoni, entro la fine della stagione ma - per il momento - ci sono già aspetti degni di attenzione che possono essere posti come fondamenta per il futuro rossonero: il nuovo direttore sportivo dovrà essere italiano o comunque dovrà conoscere profondamente il nostro contesto calcistico. Non si tratta di una preclusione assoluta verso profili stranieri ma la conoscenza del calcio italiano, ad oggi, appare un aspetto centrale nelle valutazioni rossonere: non a caso Tare - unico candidato straniero tra i favoriti - vanta comunque un'esperienza italiana tale da poterlo paragonare ai dirigenti più esperti della Serie A.

Milan made in Italy?

Accanto all'ex Lazio c'è ovviamente il profilo ingombrante di Fabio Paratici, spesso indicato come candidato numero uno in assoluto, e l'outsider D'Amico. Il nuovo direttore sportivo non diventerà chiaramente detentore di una qualche forma di decisionismo individuale o assoluto, il lavoro sarà sempre collettivo e comprenderà anche Furlani e Moncada, ma è evidente che la nuova figura avrà un peso importante anche nella scelta del tecnico. Un tecnico che, come sottolineato già ieri, sarà verosimilmente italiano.

L'input di scelte più orientate al Made in Italy emerge anche pensando alla costruzione della squadra e del gruppo: la carenza di colpi di mercato italiani è stata citata anche di recente nei discorsi tra Ibrahimovic e la stampa, il Milan sembra orientato a cambiare rotta sia per un discorso identitario che di liste UEFA. Un profilo che potrebbe intrigare, pensando anche a un investimento pesante, è quello del viola Pietro Comuzzo, difensore esploso quest'anno con Palladino alla Fiorentina e accostato anche al Napoli a gennaio. La volontà di portare rinforzi italiani non si lega ovviamente alla sola difesa e potrebbe anche passare dall'attacco e da un profilo come Lorenzo Lucca, spesso accostato al passaggio ad una big e pronto al grande salto la prossima estate.

feed