Un nuovo Nico Gonzalez per Tudor: può davvero giocare a tutta fascia nella Juve?

Quando il rendimento non incontra le attese, importanti soprattutto in relazione all'investimento fatto, emerge spesso un nodo critico dal punto di vista tattico e di confusione sul ruolo di un singolo calciatore: il destino di Nico Gonzalez alla Juventus, fin qui tutt'altro che soddisfacente, ha visto nei cambi di ruolo una costante e ci ha presentato l'argentino nei poco invidiabili panni di "jolly per necessità" più che per vocazione. Il 4-2-3-1 di Thiago Motta è rimasto il punto di riferimento immutabile, dentro questo contesto numerosi elementi si sono trovati talvolta a snaturarsi e ad adattarsi alle richieste del tecnico: se nel caso di McKennie evidentemente la versatilità è un discorso di DNA la situazione si fa meno limpida pensando a Gonzalez e al suo destino bianconero.
Nico-Juve: il ruolo come criticità
Il punto di partenza sembrava lineare, del tutto coerente col motivo per cui la Juve era arrivata a investire sull'argentino: un esterno alto in grado di giocare a destra, a piede invertito, per saltare l'uomo, far valere la propria rapidità e per riuscire a concludere le azioni accentrandosi. Un ritornello visto tante volte in maglia viola, con Italiano, nel 4-3-3 come nel 4-2-3-1. Una coerenza e una linearità che si sono perse poi già dopo il rientro dall'infortunio che, per due mesi, ha tenuto fuori il calciatore: il tormentone, dopo il ritorno, si legava anzi proprio alla possibilità di impiegare Gonzalez con continuità come terminale offensivo nel 4-2-3-1 al posto di Vlahovic (come accaduto contro Torino, Milan e Bruges).
Un continuo peregrinare che non ha giovato all'impatto del calciatore sulla Juve e che, del resto, si è distaccato da un dato che il percorso vissuto in maglia viola aveva chiarito: Nico Gonzalez può dare il meglio di sé come ala destra proprio per la capacità di sfruttare il mancino e di accentrarsi, diventando invece meno efficace sull'altro versante o in posizione più centrale. L'idea che con Igor Tudor sembra emergere all'orizzonte è quella di un impiego diverso, non si tratta qui di capire se Nico possa accentrarsi o agire da falso nove ma se possa - al contrario - agire da esterno a tutta fascia in un 3-4-2-1.
Una soluzione estemporanea
Il percorso del calciatore fin qui, al di là di sporadiche eccezioni con lo Stoccarda, ci racconta di un elemento puramente d'attacco, nato seconda punta e divenuto poi col tempo esterno offensivo, con qualche rara occasione sulla sinistra a tutta fascia nel 3-4-2-1 (con lo Stoccarda, ma in modo non continuativo). Il vero e proprio tratto di discontinuità si può notare nelle situazioni in cui Scaloni, con la Nazionale argentina, ha impiegato Gonzalez come esterno basso a sinistra in un 4-4-2, un vero e proprio esperimento estemporaneo che non ha comunque portato a una vera e propria evoluzione del calciatore in quella direzione.
Il 3-4-2-1 si presta per sua natura a regalare tante soluzioni, pensando alla tipologia di esterni che un tecnico può utilizzare e alle loro caratteristiche, e Tudor ha senz'altro l'identikit giusto per sperimentare un Nico Gonzalez esterno anziché impiegato sulla trequarti, sempre che si parli della corsia di sinistra. Più audace appare la suggestione di queste ore, quella che vorrebbe l'ex viola esterno destro a tutta fascia. In entrambi i casi è però evidente che si rischi, ancora una volta, di poter snaturare un calciatore o comunque di silenziarne alcune qualità rendendo necessaria una forzatura, in ottica difensiva, che fin qui in carriera non ha fatto stabilmente parte della cifra tecnica dell'argentino.
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