Walker spiega perché ha scelto il Milan e ammette il peso di Ibra nella decisione
Il Milan, reduce dal successo in rimonta ottenuto nel recupero col Parma, ha scelto di puntare sull'esperienza di Kyle Walker sul mercato e ha fornito a Conceiçao una nuova soluzione per il ruolo di terzino destro (ancor più preziosa data la defezione di Emerson Royal). Walker si è presentato oggi come nuovo calciatore rossonero, in conferenza stampa. Queste le sue parole:
Cosa pensa del Milan: "Chiaramente giocare per il Milan è qualcosa di fantastico. È una grande ambizione per la mia carriera provare una nuova esperienza. Ho pensato che questa fosse un'ottima opportunità per arrivare a qua ed esprimere il mio talento" riporta MilanNews.
Contatti con Ibra: "Si ho parlato con uno dei grandi (rivolgendosi a Zlatan, ndr) prima di venire qua. Lui mi ha chiarito il concetto che la società vuole fare bene. Il Milan è andato a vincere la Supercoppa, e questo è un buon inizio. Le cose in campionato non stanno andando granché, in Champions invece si. Ci basta un solo punto per evitare i playoff. Io porto la mia esperienza, la mia leadership. Abbiamo i giocatori giusti, le figure dietro le quinte che stanno facendo le cose giuste per riportare questo club in alto".
Sulla Serie A: "Chiaramente durante la mia infanzia le grandi squadre, quando si guardano disputarle la Champions si vedono i tipi di giocatori che hanno giocato in Italia. Volevo vivere questo tipo di emozioni. C'erano tante altre squadre interessate, ma ho avuto la sensazione che fosse il momento giusto per venire qua. Zlatan è stato fantastico, e volevo dimostrare di essere performante anche in Serie A e non solo in Premier".
Cosa serve al Milan: "Penso, in base a ciò che ho visto, la passione, la voglia di vincere, la pressione che dobbiamo mettere su noi stessi per vincere le partite. Poi ovviamente c'è la Champions, dove si gioca contro grandi squadre senza mancare di rispetto al Parma C'è stata una grande differenza tra il primo ed il secondo tempo. Serve entusiasmo, leadership in campo. Zlatan ha parlato di cosa è successo tra Calabria e Conceiçao ieri, ed hanno dimostrato che ci tengono".
Perché ha scelto il Milan: "La storia della società ed anche il progetto che Zlatan mi ha proposto".
Sogno Champions: "Chiaramente sarebbe un sogno che si avversa vincerla. Ho avuto già la fortuna di vincerla e perderla con il City. Ho vissuto entrambe le situazioni. Vi assicuro che è molto meglio essere applauditi che applaudire gli avversari, ma se ne parlerà più avanti, perché dipenderà dal nostro percorso in Champions. Bonus economico? No, gioco a calcio non per i soldi ma per la passione. Col City le cose non stavano andando bene, ed è questo uno dei motivi per il quale sono venuto qua, giocare di più e vincere tanti trofei. Quando ho firmato con il City ho vinto 17 trofei, ma non mi fermo qui, anche se ho 34 anni. Preferisco vincere. Ve lo garantisco".
Un ruolo da leader: "È ciò che devo fare. Con la mia età, con la mia esperienza posso passare questo messaggio ai più giovani, ma non posso farlo da solo. Ci sono anche altri leader, ma forse c'è una mancanza di fiducia. Ci vuole costanza di risultato, è cambiato l'allenatore, ma credo che Conceiçao abbia delle buone idee, buone basi sulle quali costruire la squadra. A volte ci vuole disciplina, quel fuoco dentro che deve essere trasmesso agli altri e che forse ultimamente è un po' mancato. Spero che Rubs (Loftus-Cheek, ndr), Fik (Tomori, ndr) e Tammy (Abraham, ndr) possano avere fiducia in me. Spero che i miei compagni possano seguirmi in campo. Ho vinto tanto in carriera, ma vengo qui con l'auspicio di vincere tanti altri trofei con il Milan".
Sull'Inter: "Ho già giocato contro l'Inter quest'anno contro il City in Champions. Sarà una partita diversa, perché a Manchester fu una partita a scacchi, avremmo potuto fare meglio ma giocammo bene quella sera. In base a ciò che ho sentito sarà una partita diversa, sarà una partita entusiasmante, ma l'ultima sfida nel derby abbiamo vinto in Supercoppa, loro cercheranno la rivincita. Ma è una questione di mentalità, dobbiamo cercare di dare il massimo per quella partita, non solo per noi stessi, per la classifica, ma anche per i nostri tifosi".
Su Leao: "Rafa credo che la qualità parli da sola. Ciò che ho visto in allenamento, anche in Champions quando ero a Manchester, ma anche ciò che sentivo da Dias e Silva al City. Lui ha tutte le qualità del Mondo, ora sta a lui essere uno dei migliori al mondo. Questa squadra ha della qualità, tutti i giocatori la hanno, sennò non giocherebbero. Ci vuole un minimo di presunzione, non arroganza. Non è che io sono il più forte, scendo in campo e segno una tripletta. Bisogna lavorare sodo".