Weah ci crede: vede la Juve favorita per lo Scudetto e non teme il nuovo ruolo

Il figlio d'arte parla delle ambizioni bianconere e crede fortemente nelle possibilità di vittoria
Timothy Weah
Timothy Weah / SOPA Images/GettyImages
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Una delle principali armi per la Juventus di Thiago Motta, data una vena realizzativa superiore alle scorse stagioni, è lo statunitense Timothy Weah: il figlio d'arte, schierato sia a destra che a sinistra, si prepara tra l'altro (con tutta probabilità) a vivere il big match contro il Milan in qualità di prima punta, al posto dell'acciaccato Vlahovic. Weah ha parlato a Il Giornale in vista della sfida coi rossoneri, club in cui si è imposto papà George, e non ha nascosto tutte le proprie ambizioni per la stagione in bianconero. Queste le sue parole:

Le pressioni preoccupano? "No, per nulla, anzi mi carica. Sono pronto. Lavoro per questo, per dare sempre il meglio. E il ruolo non mi spaventa, ho giocato tante volte centravanti nel PSG, poi fu Emery a spostarmi esterno, per sfruttare la mia velocità".

Il ruolo preferito: "La fascia sinistra, perché posso rientrare e calciare col destro. Ma gioco dove mi dicono che serve".

Thiago Motta da giocatore: "Io ero un bambino, lui un magnifico centrocampista, un giocatore di un'intelligenza superiore, si poteva immaginare che diventasse un allenatore importante. Chissà lui cosa pensava di me, un giorno magari provo a chiederglielo".

Leao e Maignan: "Rafa è un fenomeno, un giocatore fortissimo. Diciamo che da centravanti dovrei scamparmi la fatica di rincorrerlo. Mike è il portiere più bravo della Serie A, uno dei migliori al mondo. Con Fonseca ho lavorato bene, ho un buon ricordo di lui. Spero che lui lo abbia di me".

Pulisic e le ambizioni USA: "Christian è un campione, ha grande qualità ed esperienza, normale che facesse bene. La nostra nazionale è molto forte, vogliamo essere la sorpresa del Mondiale e grazie a giocatori come lui possiamo esserlo".

La nuova Juve: "Siamo più giovani, ma anche più forti. Abbiamo delle notevoli potenzialità. Dobbiamo lavorare e pensare a fare del nostro meglio, a fine stagione vedremo dove siamo arrivati".

La sua favorita Scudetto: "La Juventus".

Il peso degli infortuni: "Credo nella forza di squadra, nel lavoro del gruppo. Gli infortuni sono penalizzanti, ma non saranno decisivi. Tutti a cominciare dall'allenatore sappiamo di dovere dare il 110%, proprio perché ci sono compagni che non possono giocare".

Prima punta al posto di Vlahovic: "Certo le mie caratteristiche sono differenti da quelle di Dusan, che è un professionista pazzesco, bravissimo in tutte le cose che fa. Lavora sempre al massimo, dal campo alla palestra".

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